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Lunigiana, la Terra dei Cento Castelli e meraviglia toscana poco conosciuta: tutte le informazioni

Alla scoperta di una Toscana autentica, puntellata da manieri e borghi gioiello, dove vive ancora uno spirito di comunità. Un affaccio sul mare, un entroterra di vallate generose, intrecciate da tradizioni millenarie. L’autunno è dolce come un“Amor” da queste parti, una delizia lunigiana irrinunciabile

Testo di Elena Bittante
Lunigiana, la Terra dei Cento Castelli e meraviglia toscana poco conosciuta: tutte le informazioni

Una terra di mezzo, magica come quella della fantasia ma più bella dell’immaginazione. La Lunigiana è una delle geografie più interessanti del Bel Paese poiché racchiude peculiarità uniche, un amalgama di tradizioni e una forte identità. Una regione storico-geografica unica nel suo genere, posizionata a cavallo tra Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, chiusa tra le boscose montagne appenniniche ma aperta verso il mare, lo stesso che bagna le spiagge esclusive della vicina Versilia, distante anni luce da questa affascinante terra di passaggio ma allo stesso tempo di roccaforti, come testimoniano i numerosi castelli e i borghi medievali che spuntano nel verde di una natura selvaggia.

Un transito che si fa stato in luogo, una realtà da esplorare con lentezza e un pizzico di curiosità, quel che serve per svelare i segreti custoditi da millenni. Resta solo un enigma: gli ingredienti dell’ “Amor di Pontremoli”, il dolce simil biscotto farcito da una deliziosa crema racchiusa tra due wafer, una ricetta gelosamente custodita: non c’è famiglia che non cucini la propria versione. La buona tavola in Lunigiana è un tratto distintivo capace di valorizzare i prodotti tipici come i testaroli, l’antico primo piatto a base di acqua, farina e sale, dalla consistenza simile ad una crespella, da impreziosire con salsa al pesto, e poi le delizie di un’eccellente gastronomia che nel periodo autunnale omaggia le generose raccolte di funghi porcini che ammantano i boschi del territorio.

In questo periodo dell’anno la Lunigiana è una magia di colori, sapori e infinite suggestioni e “La terra dei 100 Castelli” lo racconta con poesia. L’iniziativa, a cura di Istituto Valorizzazione Castelli e Cooperativa di Comunità Sigeric con la collaborazione dei comuni della provincia e delle Comunità del turismo di Lunigiana e Riviera Apuana, nasce per valorizzare il territorio e raccontarlo con passione. Un’eccellenza della provincia di Massa-Carrara che offre una proposta turistica immersiva e approfondita, aprendo le porte di strutture pubbliche e private, di complessi regolarmente aperti e di altri visitabili solo in rarissime occasioni. L’iniziativa inoltre, si propone di incontrare l’arte in tutte le sue forme, nell’intento di promuovere i luoghi rendendoli palcoscenici d’eccezione. Bellissimo esempio è il festival MutaMenti. Spazi fluidi di un jazz senza frontiere, dove i migliori interpreti del calibro di Paolino Dalla Porta e Gianni Azzali, portano la loro musica in teatri unici come castelli e dimore storiche. L’arte per l’arte insomma, un modo per scoprire il patrimonio culturale, storico, architettonico dell’alta Toscana, una terra tutta da esplorare.

Castelli e panorami, dalla costa all’entroterra

I castelli in Lunigiana sono davvero tantissimi, se ne contano quasi un centinaio, non è un caso se la proposta lunigiana “La Terra dei Cento Castelli” fa del numero un marchio. I manieri rappresentano l’emblema di questo lembo di Toscana ancora poco conosciuto, e ne raccontano il grande fascino, complice un paesaggio che sembra incorniciarli, verde di natura, variopinto in questa stagione dell’anno. Parlando di scorci suggestivi, uno dei manieri più belli che offre un magnifico belvedere sulle Alpi Apuane, sull’Appennino Tosco-Emiliano e sul Mar Tirreno spaziando dalla costa toscana fino alla costa Ligure è il Castello Aghinolfi di Montignoso. Il complesso si distingue per l’iconica torre ottagonale risalente ai primi secoli del basso medioevo, oggi splendidamente restaurata e convertita a museo, ma è l’architettura stessa a testimoniare il passato come un almanacco poiché osservandola con attenzione sono visibili le varie fasi evolutive della struttura e la funzione di difesa.

Si saluta il mare da una location d’eccezione e ci si inoltra nella natura selvaggia delle valli della Lunigiana. Qui i castelli sembrano sbocciare appollaiati sulle alture, un tempo strategiche posizioni di vedetta che ne testimoniano il ruolo nel corso dei secoli. Un esempio perfetto è il Castello di Lusuolo, in origine appartenuto alla famiglia Malaspina dello Spino Secco. La fortezza spunta arroccata sulla sponda destra del fiume Magra, un tempo a controllo del guado ma anche della Via Francigena, una delle principali strade altomedievali. Oggi ai suoi piedi transita l’autostrada ma il concetto di supervisione di un’importante via di transito sembra immutato, cambia solo lo scorrimento veloce su gomma al posto di carri e carrozze.

I Malaspina, le Statue Stele e l’Abbazia del Santo, un itinerario tra archeologia e spiritualità

Una delle tappe più suggestive della Lunigiana è senza dubbio il bellissimo Castello di Monti che domina la Valle del Taverone fin dall’XI secolo. Un tempo era avamposto di controllo delle vie di comunicazione dirette verso l’Appennino attraverso l’Abbazia di Linari ed è l’unico castello, insieme a quello di Fosdinovo, ad essere rimasto nelle proprietà dei discendenti dei suoi primi feudatari, i Malaspina. Un’autentica meraviglia nonché un’opera di filologica ricostruzione: il rovinoso terremoto del 1920 danneggiò seriamente la struttura che venne in parte ricostruita e messa in sicurezza. Un’opera di bellezza e resilienza capace di descrivere ancora le atmosfere di un tempo, soprattutto negli eleganti interni dove si trova un magnifico salone impreziosito da un caminetto donato in occasione delle nozze dei predecessori, e un’esaustiva sala d’armi dove sono esposte armature, spade e orpelli da battaglia. Da non perdere la vista dalla terrazza della torre che regala una panoramica sul cuore della Lunigiana, dall’Appennino Tosco Emiliano alle Alpi Apuane.

Ed è proprio in questo ricco territorio, da sempre terra di insediamenti, scambi e commerci, che sono state rinvenute ben cinque Statue Stele preistoriche, oggi custodite in un’altra perla della Lunigiana, il Castello del Piagnaro nel pittoresco e colorato borgo di Pontremoli. È all’interno delle antiche sale, perfettamente ammodernate per l’occasione, che si trova il prestigioso Museo delle Statue Stele Lunigianesi, un vero e proprio patrimonio inestimabile. Si tratta di testimonianze uniche scolpite nella pietra arenaria, realizzate dalle popolazioni che abitarono la regione tra il IV e il I millennio a.C. Ancora oggi rappresentano l’enigma in parte irrisolto: queste opere d’arte tra i 2 e i 3 metri di altezza rappresentano uomini e donne stilizzati, così immagini di animali, armi e oggetti vari, ma la loro esatta funzione rimane ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Il loro significato è avvolto dal mistero e contribuisce a creare un affascinante viaggio nella storia tra valori religiosi, astronomici e ritualistici.

Il dogma è invece tangibile nell’Abbazia di San Caprasio, nella località di Aulla. Il complesso non è solo un luogo di fede, dove sono state rinvenute le spoglie del Santo francese, e tappa dell’itinerario dell’arcivescovo Sigerico di Canterbury, ma si distingue per essere un prezioso sito archeologico che racconta il Medioevo lunigianese e importanti testimonianze della Via Francigena. L’Abbazia è un luogo simbolo del territorio poiché racconta un tassello di una delle più importanti vie della fede ma anche della cultura, che qui attraversa la Val di Magra. Nella sala del museo è possibile ammirare marmi e stucchi, ceramiche, monete, corredi funebri, e alcuni splendidi capitelli romanici in arenaria ricchi di simboli, come i celebri draghi alati del maestro Oberto Ferlendi, raffigurazione della lotta fra bene e male. Tutto in Lunigiana sembra svelare qualche raffinata allegoria, un territorio che non ostenta ma allo stesso tempo parla di un passato ricco di storia. Crocevia di genti e saperi, un andare e venire che ha stratificato un’eredità unica nel suo genere, che si svela poco a poco, come i suoi cento castelli, simili ad una magia nel paesaggio.

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