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“La situazione a Gaza mi terrorizza, è sconvolgente. Quello che sta accadendo è nient’altro che un genocidio ed è scioccante”: lo sfogo di Jennifer Lawrence

Le dichiarazioni durante la conferenza stampa di "Die My Love" al Festival del Cinema di San Sebastián

di F. Q.
“La situazione a Gaza mi terrorizza, è sconvolgente. Quello che sta accadendo è nient’altro che un genocidio ed è scioccante”: lo sfogo di Jennifer Lawrence

Jennifer Lawrence ha preso posizione a favore della Palestina durante la conferenza stampa di “Die My Love” al Festival del Cinema di San Sebastián sulla guerra in atto: “La situazione a Gaza mi terrorizza, è sconvolgente. Quello che sta accadendo è nient’altro che un genocidio ed è scioccante oltre che inaccettabile”.

E ancora: “Ho paura per i miei figli, per tutti i nostri figli”, ha detto la star di Hollywood, che presenterà il film anche a Roma in occasione della nuova edizione della Festa del Cinema (15-26 ottobre).

L’attrice premio Oscar ha poi parlato dell’attuale politica statunitense, affermando che la situazione la rende “molto triste” perché “la mancanza di rispetto e l’impoverimento del dibattito stanno diventando la normalità per le nuova generazioni che crescono oggi negli Stati Uniti”. Per i ragazzi che votano per la prima volta a 18 anni sarà normale pensare che la politica sia priva di integrità. I politici mentono, non c’è empatia”.

Sulla libertà di espressione e artistica negli Usa, l’attrice dice che “sono sotto attacco” rendendo i festival cinematografici “spazi ancora più sacri e preziosi. Attraverso il cinema possiamo conoscere le storie degli altri, entrare in connessione, imparare gli uni dagli altri e, cosa ancora più importante, renderci conto che siamo tutti legati, che tutti contiamo e che tutti meritiamo empatia e libertà”.

L’attrice ha detto come sia importante che tutti ricordino che “quando si ignora ciò che accade da una parte del mondo, non passerà molto tempo prima che arrivi anche da noi, spetta agli artisti risolvere i problemi politici del mondo”.

La Lawrence vorrebbe “poter fare qualcosa per risolvere questa situazione estremamente complessa e vergognosa, mi si spezza il cuore. La realtà è che la nostra paura, quando parliamo troppo o rispondiamo a troppe domande, è che le nostre parole vengano usate solo per alimentare ulteriormente la retorica su una questione che è nelle mani dei nostri rappresentanti eletti”.

La speranza è che “le persone restino concentrate su chi ha davvero la responsabilità, su ciò che possono fare concretamente e su quando è il momento di farsi sentire, votare, agire”.

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