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“Mia mamma mi abbandonò in un casale e sparì, ho sofferto di anoressia e bulimia, pesavo 38 chili. Sono rimasta con il viso paralizzato per un filler”: parla Michela Ferrante

Dopo anni segnati da disturbi alimentari, una diagnosi di endometriosi e un caso di malasanità che l'ha portata a un gesto estremo, la modella alessandrina è tornata a sfilare alla Milano Fashion Week: "Ho un corpo meno tonico, ma sono fiera di me, con un'infinita consapevolezza data da tutte le battaglie che ho vinto"

di F. Q.
“Mia mamma mi abbandonò in un casale e sparì, ho sofferto di anoressia e bulimia, pesavo 38 chili. Sono rimasta con il viso paralizzato per un filler”: parla Michela Ferrante

“Pesavo 38 chili per 180 centimetri di altezza. Ero allo sbando”. A parlare è la modella Michela Ferrante, che giovedì, a 41 anni, è tornata a sfilare alla Milano Fashion Week per Pin Up Stars. In un’intervista al Corriere della Sera, racconta una vita di battaglie vinte: dall’abbandono della madre all’anoressia, fino a un intervento estetico che le ha paralizzato il volto. La sua lezione: “Se c’è stata una luce per me, può esserci per chiunque”.

La sua vita, dice, “è stata sempre in salita”. La prima, devastante, è arrivata a dieci anni. “Era la vigilia di Natale quando la mia vita si spezzò. Papà accusò una pancreatite acuta. Mentre era in coma, mia mamma mi abbandonò da sola in un casale e sparì. Mi ritrovarono dopo cinque giorni”. Sua madre, mancata la scorsa settimana, non ha mai più voluto vederla. “Ne ho sofferto enormemente”. A 17 anni, si trasferisce a Milano per fare la modella, anche per essere “vista” da quella madre assente. Inizia a lavorare per grandi marchi come Prada ed Etro, ma cade in un “buco nero”: “Ho sofferto di anoressia e bulimia“, racconta. “Avevo 22 anni quando sono finita in ambulanza al Niguarda: pesavo 38 chili per 180 centimetri di altezza. Ero allo sbando. Sono stati anni terribili”. Oggi, il suo rapporto con il cibo è sereno: “Non si guarisce mai del tutto dai disturbi alimentari. Posso dire che ho un rapporto sereno con il cibo, peso 60 chili, mi alleno. Prima volevo essere magra a tutti i costi, oggi in forma”. A salvarla, l’incontro con il marito Claudio e la nascita del figlio Enea.

Ma le prove non erano finite: “Endometriosi al quarto livello, il più serio; ho subìto diversi interventi allo stomaco e all’intestino per il tessuto uterino che aveva invaso questi organi. Avevo il morale a terra. E sono andata dal chirurgo estetico per un piccolo intervento che mi cancellasse le occhiaie. Mi inoculò un filler permanente illegale. Allra mi sono rivolta a un altro chirurgo oculoplastica affinché togliesse la sostanza. Ma mi ha paralizzato il lato destro del volto e mi ha lesionato i nervi dell’occhio destro, causando un’atrofizzazione del muscolo: ho subìto altre sei operazioni per riparare il primo errore medico. Mi sono rimasti gravi danni alla vista e ho avviato una causa giudiziaria, tuttora in corso”. Sfinita, la carriera interrotta, non vedeva una via d’uscita. “Il primo dicembre del 2024 ho cercato di non soffrire più, tentando un brutto gesto. La vicina mi ha trovato e sono finita all’ospedale San Matteo dove mi hanno salvata”.

La sfilata di giovedì è il simbolo della sua rinascita: “Credevo che non ci potesse essere più spazio per me. Mi dicevo: con un occhio così, dove vuoi andare?”. Invece, ha trovato un nuovo equilibrio e un nuovo scopo. “Voglio dare il mio contributo per far sì che i brand si accorgano che non possono rappresentare le donne solo con modelle di vent’anni. Ho 41 anni, un corpo meno tonico, ma sono fiera di me, con un’infinita consapevolezza data da tutte le battaglie che ho vinto”. Oggi vive a Dorno, in provincia di Pavia, con il marito, il figlio e 15 cani. E la sua filosofia è racchiusa in una citazione di Pino Daniele: “A volte sembra tutto nero, senza via d’uscita. Ma, basta una giornata di sole per ripartire”.

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