Nel 1991, Marco Brusadelli, originario di Cisano Bergamasco (Bergamo), ha iniziato a mettere da parte i volantini degli eventi di musica elettronica e dei locali notturni degli Anni 90 e 2000, durante i suoi viaggi. Una semplice passione che si è trasformata in un primato da Guinness.
In 24 anni ha collezionato 113.012 volantini di rave e club, trasformando una stanza di casa sua in un vero e proprio museo per quella che è risultata la più grande collezione di volantini da club. La sua collezione include solo volantini dei principali club, feste e DJ legati alla musica elettronica e ai suoi sottogeneri, come house, techno, trance, hardcore, progressive, drum’n’bass, EDM e musica afro/cosmic.
Nello specifico Brusadelli possiede oltre 12mila volantini di rave e oltre 17mila volantini di club da tutto il mondo, a cui si aggiungono 11.611 provenienti dal Regno Unito e oltre 40mila provenienti da diverse regioni d’Italia. L’uomo ha affermato che, secondo le linee guida del Guinness dei Primati, possiede un totale di 113.012 volantini, ma il collezionista ne possiede anche altri 5.003 provenienti da diverse location italiane e altri eventi che non rientrano nelle regole, per un totale effettivo di 119.897.
Tutti i volantini sono conservati in cassetti ben organizzati nella sua sala musica, ordinati perfettamente per Paese, festa/rave e dimensione e quindi per altezza, volume e grafica. “Questa collezione rappresenta oltre 25 anni di storia della musica elettronica e della sua arte contemporanea”, ha affermato Brusadelli.
“I migliori DJ, direttori artistici, promoter, grafici e commercianti/collezionisti mi hanno aiutato a rendere questo progetto un progetto globale. – ha continuato – Sono sicuro che questa sia la collezione più grande al mondo perché commercia con i principali collezionisti di volantini in tutto il mondo e nessuno ne ha così tanti diversi!”.
Infine tutto era scritto nel destino: “Quando ero più piccolo, i miei genitori mi regalavano ogni Natale un libro del Guinness dei Primati. Mi dicevo sempre che un giorno ne avrei fatto parte. Così ho lavorato per più di metà della mia vita per creare questa collezione senza alcun motivo economico”.