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“Le costringeva a esibirsi in circhi crudeli”: il domatore Ryan Easley muore sbranato da una delle sue tigri, nel mirino i suoi legami con Joe Exotic

La morte del 47enne, avvenuta sabato 20 settembre, riaccende il dibattito sui parchi privati di grandi felini

di F. Q.
“Le costringeva a esibirsi in circhi crudeli”: il domatore Ryan Easley muore sbranato da una delle sue tigri, nel mirino i suoi legami con Joe Exotic

Ryan Easley, un addestratore di 47 anni, è stato sbranato e ucciso da una tigre di cui si stava prendendo cura presso la Growler Pines Tiger Preserve, una grande riserva di animali a Hugo, in Oklahoma. L’incidente, avvenuto sabato 20 settembre, ha immediatamente scatenato un’ondata di accuse e indignazione da parte dell’associazione animalista PETA, che definisce la sua morte una conseguenza tragica ma prevedibile.

A dare la notizia è stata la stessa Growler Pines Tiger Preserve con un post su Facebook: “È con profondo dolore che confermiamo la tragica perdita di Ryan Easley”, si legge. Il parco lo descrive come un “appassionato sostenitore della conservazione della fauna selvatica“, un uomo il cui lavoro non era un semplice impiego, ma “la sua vocazione, la sua passione e lo scopo della sua vita”. La riserva inquadra la tragedia come un “doloroso promemoria della bellezza ma anche dell’imprevedibilità del mondo naturale”, sottolineando che “Ryan conosceva bene quei rischi, non per incoscienza, ma per amore”. In attesa che le dinamiche dell’accaduto vengano chiarite, il centro ha annullato tutti i tour e ha chiuso le prenotazioni.

Di parere diametralmente opposto è la PETA: per l’organizzazione no-profit, non si tratta di un incidente imprevedibile, ma del risultato inevitabile di un sistema che sfrutta gli animali. Debbie Metzler, direttrice della sezione fauna selvatica in cattività dell’ente, ha dichiarato: “Non è mai sicuro per gli esseri umani interagire direttamente con i predatori al vertice della catena alimentare, e non sorprende mai che un essere umano venga attaccato da un grosso felino stressato, messo in gabbia, frustrato e privato di tutto ciò che è naturale e importante per lui”.

Come se non bastasse, nel mirino è finito anche il legame di Easley con il mondo controverso di Joe Exotic, l’allevatore di tigri protagonista della docu-serie Netflix “Tiger King”, condannato per abusi su animali e per aver commissionato un omicidio. Secondo le autorità, Easley era un suo collaboratore. La PETA sostiene addirittura che avesse acquistato delle tigri da lui e che le “costringesse a esibirsi in circhi crudeli”. Anche l’eticità della stessa riserva era già stata messa in dubbio in passato per attività come l’esperienza “Lend A Paw”, in cui una tigre “crea impronte uniche di una zampa utilizzando tempere lavabili per bambini”, una pratica che secondo gli attivisti ha più a che fare con l’intrattenimento che con la conservazione.

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