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“Sono collassata a casa a 69 anni, ma quando mi sono risvegliata ero convinta di averne 41. Poi la scoperta: avevo un tumore al cervello grande come un pompelmo”. La storia di Glenn

La donna, nonna di cinque nipoti, ha perso 28 anni di memoria a causa della massa tumorale. E rivela: "Il tumore era già visibile in una TAC di quattro anni prima, ma lo specialista non l'aveva visto"

di F. Q.
“Sono collassata a casa a 69 anni, ma quando mi sono risvegliata ero convinta di averne 41. Poi la scoperta: avevo un tumore al cervello grande come un pompelmo”. La storia di Glenn

Una caduta, un vuoto di memoria lungo 28 anni e una diagnosi terrificante che poteva essere fatta molto prima. È la storia di incredibile resilienza di Glenn Lilley, una donna di 71 anni di Plymouth che, dopo essere sopravvissuta a un enorme tumore al cervello, ha deciso di trasformare la sua “seconda occasione” in una missione per aiutare gli altri.

Tutto è iniziato nel 2021. Glenn è crollata a casa e, quando ha ripreso conoscenza, era convinta di essere tornata indietro nel tempo: “Pensavo di avere 41 anni, non 69, che era la mia età reale in quel momento”, ha raccontato al tabloid britannico Mirror. “Avevo perso anni della mia vita e pensavo che i miei figli, che erano adulti, fossero ancora adolescenti”. Portata d’urgenza in ospedale, le scansioni hanno rivelato la causa di quel blackout: un enorme tumore al cervello, grande quanto un pompelmo. I medici le diedero una prognosi infausta: sei mesi di vita, a meno che non si fosse sottoposta a un’operazione di emergenza. “Ero scioccata e terrorizzata”, ha ricordato.

Lo shock più grande, però, doveva ancora arrivare. Glenn aveva iniziato a soffrire di acufene e vertigini già nel 2017. All’epoca, si era sottoposta a una TAC, ma lo specialista otorinolaringoiatra le aveva detto che non c’era motivo di preoccuparsi. “Il mio medico mi ha detto che la massa era visibile in quella scansione precedente”, ha rivelato Glenn. “Lo specialista aveva ignorato la massa, allora grande come un acino d’uva. Ha anche commentato quanto aggressivamente il tumore fosse cresciuto da allora”.

Nel 2021, i chirurghi dell’ospedale di Derriford a Plymouth l’hanno sottoposta a un’operazione di 11 ore. Glenn è sopravvissuta, sfidando ogni aspettativa, ma l’intervento le ha lasciato danni permanenti, tra cui sordità parziale, problemi di vista e mal di testa costanti. Oggi, a quattro anni dalla diagnosi, è consapevole che il tumore, seppur di basso grado, potrebbe tornare: “Se dovesse succedere, probabilmente avrò bisogno della radioterapia, perché un’altra operazione rischierebbe di causarmi lesioni gravissime. Ma mi sento fortunata”, ha dichiarato.

Lungi dal rallentare, ha deciso di usare questa seconda possibilità per una causa più grande. Questa settimana parteciperà alla “Walk of Hope” (Marcia della Speranza) dell’associazione Brain Tumour Research, per raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica. “Non sono sicura che la gente si renda conto che i tumori al cervello sono il più grande killer per cancro di bambini e adulti sotto i 40 anni”, ha affermato. “Io ho avuto una vita meravigliosa e mi sento molto fortunata, ora sto suonando la carica per i giovani che vivono con questa malattia”.

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