Il mondo FQ

Verso Italia-Israele, Gravina: “Non giocare significherebbe agevolarli e non andare al Mondiale”

Il presidente della Figc ha parlato del match che si disputerà tra un mese a Udine. Assicura: "Non siamo insensibili, ci coordineremo con la Uefa per attuare qualche iniziativa umanitaria"
Verso Italia-Israele, Gravina: “Non giocare significherebbe agevolarli e non andare al Mondiale”
Icona dei commenti Commenti

Manca ormai un mese alla sfida di Udine tra Italia e Israele, in programma il 14 ottobre e valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali, ma se ne parla da diverso tempo. Dopo le polemiche alla vigilia della sfida d’andata tra le due nazionali, che si è giocata in Ungheria, adesso il tema è appunto la partita che si disputerà nella prossima sosta per le nazionali. A proposito di ciò – dopo Gennaro Gattuso, che però aveva “schivato” le domande a riguardo (“io sono un uomo di pace, ma noi facciamo un altro mestiere”) – è intervenuto Gabriele Gravina, presidente della FIGC.

Ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio1, Gravina ha dichiarato: “Italia-Israele? Siamo capitati nel loro girone e non giocare vorrebbe dire non andare al Mondiale, agevolando addirittura proprio Israele”. Il riferimento è alla classifica, visto che gli azzurri sono in corsa per la qualificazione proprio con la selezione israeliana e la Norvegia di Haaland: il girone vede appunto i norvegesi primi con 15 punti, l’Italia dietro con 9 (ma una partita in meno) e Israele a pari punti con gli azzurri.

“Noi siamo cittadini di questo mondo e ci teniamo al rispetto della dignità umana, siamo molto addolorati di quanto accade in Palestina. Siamo molto vicini alle persone che soffrono, soprattutto ai bambini innocenti. Siamo a stretto contatto con il ministero dell’Interno e stiamo coltivando la sensibilità dell’opinione pubblica italiana su questo match. Non siamo insensibili, ci coordineremo con la Uefa per attuare qualche iniziativa umanitaria”, ha concluso poi Gravina.

Tra i tanti a chiedere di fermarsi, nei giorni scorsi, c’era stato anche il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che aveva anche sollevato il problema di ordine pubblico: “Fermiamoci, giocare sarebbe inopportuno”, aveva dichiarato il primo cittadino udinese. C’è infatti il rischio di scontri. Un anno fa, quando sempre il 14 ottobre e sempre a Udine si giocò un altro Italia-Israele, la partita si era svolta regolarmente, nonostante il corteo parallelo dei manifestanti pro-Palestina. Ma ora il conflitto si è intensificato e le tensioni sono ancora maggiori.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione