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“Se non avete esperienze simili, non giudicate la mia scelta di vivere in una casa separata da mio marito Bruce Willis che soffre di demenza”: Emma Heming perde le staffe

"È questo che i caregiver devono affrontare: il giudizio e le critiche degli altri", le parole della moglie del divo di Hollywood sui social

di F. Q.
“Se non avete esperienze simili, non giudicate la mia scelta di vivere in una casa separata da mio marito Bruce Willis che soffre di demenza”: Emma Heming perde le staffe

Emma Heming ha presentato il doc Emma and Bruce Willis: The Unexpected Journey alla ABC, e ha spiegato che il marito Bruce Willis fisicamente “sta molto bene” ma che il suo cervello “sta cedendo” al pari della sua capacità di comunicazione con il mondo esterno.

Il divo di Hollywood soffre di demenza frontotemporale. E nella stessa intervista la ex modella 47enne ha spiegato di vivere in due case separate, ma attaccate. Ora, Heming risponde a chi ha criticato questa scelta e lo fa con un video postato sul suo profilo Instagram: “La verità è che queste opinioni sono così rumorose. Se non hai fatto esperienza di tutto questo, non hai voce in capitolo“, le sue parole. E ancora: “Sapevo che condividendo la nostra storia si sarebbero creati due schieramenti, da una parte chi ha solo un’opinione e dall’altra chi ha esperienza reale. È questo che i caregiver devono affrontare: il giudizio e le critiche degli altri. Troppo spesso i caregiver vengono giudicati in fretta e ingiustamente da chi non ha vissuto questo percorso o non si è mai trovato in prima linea”.

Poi Heming ha spiegato che l’obiettivo della condivisione è proprio quello di dare supporto a chi, come lei, ha familiari che soffrono di demenza frontotemporale: “È per loro che condivido, per costruire un legame più profondo con una comunità che conosce bene questo viaggio”.

Durante lo speciale ABC, la ex modella aveva spiegato che la scelta di vivere in una casa accanto al marito Bruce Willis è stata fatta per garantirgli un ambiente più sicuro e permettere al team medico di offrirgli assistenza 24 ore su 24: “Siamo lì molto spesso. È la nostra seconda casa, quindi le bambine (le loro due figlie Mabel, 13 anni, ed Evelyn, 11), hanno le loro cose lì. È una casa piena di amore, calore, cure e risate”.

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