Un massacro. È così che viene definita la “grindadrap“. Una volta all’anno, il mare delle isole Fær Øer si tinge di rosso. La popolazione del protettorato del Regno di Danimarca nel cuore dell’Oceano Atlantico settentrionale, infatti, porta avanti un’antica pratica di caccia che consiste nell’uccisione di interi branchi di delfini (globicefali).
L’antica usanza era nata come necessità dei residente per procacciarsi il cibo e permettere la sopravvivenza in un ambiente ostile, oggi la “grindadrap” è un simbolo di identità. Per questo motivo, il rito viene fortemente criticato da animalisti a livello globale, ma i residenti delle isole Fær Øer continuano a portarlo avanti. E così, come riferito dalla Sea Shepherd, anche nell’estate del 2025 la macabra tradizione sta andando in scena.
Oltre cinquanta delfini assassinati
Sono immagini forti quelle pubblicate dalla pagina Facebook dell’organizzazione no profit che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini. Attorno alle 12 di lunedì 25 agosto, infatti, 53 esemplari di delfini sono stati spinti su una spiaggia di Skálabotnur e poi sono stati uccisi con armi bianche dalla folla in attesa.
Come mostrano le raccapriccianti immagini, il mare è diventato rosso a causa del sangue degli animali e la “grindadrap” si sta compiendo anche nel 2025. La specie colpita è quella del lagenorinco acuto (Leucopleurus acutus), un delfino bianco che vive nelle acque fredde dell’Atlantico settentrionale. Questa specie è stata protagonista della più sanguinosa mattanza verificatasi nelle isole Fær Øer. Nel 2021 sono stati uccisi 1500 esemplari.
Il rito si svolge principalmente nei mesi estivi, in cui sono più frequenti gli avvistamenti dei delfini. Secondo le stime, ogni anno vengono uccisi tra i 600 e i 1000 esemplari. Le carcasse vengono poi ammassate sulla riva. Sea Shepherd e Whale and Dolphin Conservation conducono da anni una battaglia senza tregua contro la “grindadráp”. Negli ultimi anni c’è stata un’ondata di indignazione a livello globale, ma nulla sembra essere cambiato.
Il macabro rito
Il rito della “grindadráp” è una tradizione nelle acque dell’Oceano Atlantico settentrionale. I residenti avvistano i delfini neri (globicefali), ma anche delfini bianchi (lagenorinci acuti) ed esemplari comuni. Tutte queste specie sono caratterizzate da elevata intelligenza, capacità di empatia e forti legami sociali: caratteristiche che rendono il loro massacro ancora più crudele.
Gli esemplari vengono spaventati a morte e spinti verso la riva in attesa della mattanza. I delfini vengono trucidati poi con coltelli e armi da taglio con i cacciatori che recidono il midollo spinale. Non vengono risparmiate nemmeno le femmine incinte e i propri feti. Sebbene i residenti parlino di morti veloci, gli mammiferi possono rimanere sofferenti per diversi minuti prima di spirare.
La caccia è nata per procacciare cibo e permettere la sopravvivenza ai residenti della zona. Nell’antichità, infatti, carne, grasso, pelli erano fondamentali. Oggi la “grindadráp” è per lo più un rito identitario e di orgoglio nazionale.