La storia di Rebecca Vance è molto nota negli Stati Uniti e nel mondo perché mostra una dinamica tragica nata durante la pandemia, con una donna – la stessa Vance – che si è fatta travolgere da teorie complottiste che l’hanno portata a scelte estreme. Tutto inizia, appunto, quando la donna si radicalizza – in tempo di Covid – su teorie complottiste, lascia il lavoro e fa lasciare la scuola al figlio Talon, 13 anni. Convince poi la sorella Christine ad abbandonare la vita civile e a trasferirsi con loro nelle montagne del Colorado, a circa 3.000 metri di quota. Il piano? Vivere coltivando semi portati da casa, diventare coltivatori grazie a tecniche di sopravvivenza ‘studiate’ online, e allontanarsi del mondo moderno per paura di “diventare macchine”.
La realtà mette di fronte i tre al fatto di non avere, tra le altre cose, calcolato i tempi di semini né l’altitudine, di non avere la giusta attrezzatura, di non conoscere il territorio. Nell’estate 2023 (11 mesi dopo la partenza), i corpi vengono ritrovati in decomposizione, a poca distanza da un campeggio ufficiale del Forest Service. Secondo l’autopsia, a uccidere i tre sono state denutrizione, diarrea e condizioni ambientali estreme. E il Daily Mail torna sulla storia perché il padre di Talon, Eric Burden, ha recentemente partecipato a una conferenza del giornalista Ted Conover, che all’epoca aveva raccontato e rivelato i dettagli raccapriccianti della tragedia in un libro – pubblicato nel 2022 – dal titolo Cheap Land Colorado. Per il San Francisco Chronicle ha scritto: “Talon è morto a causa di un delirio sofferto da sua madre”.
Sul campo di Rebecca Vance, del figlio e della sorella, immerso nei boschi, sono stati ritrovati manuali di sopravvivenza e lattine di cibo vuote. Il ragazzo al momento della morte pesava circa 18 chili, all’incirca un terzo del peso medio per la sua età. “Vogliono davvero fondere l’uomo con la macchina, e io mi rifiuto di permettere che lo facciano a me o a mio figlio… Non so quando accadrà tutto questo, ma penso sia importante che la gente se ne vada finché è ancora in tempo”, scrisse Vance a un’amica poco prima di scomparire. Come mai Conover ha pubblicato ora un editoriale? “Dare un nome ai bambini, contribuendo a preservare la memoria di Talon Vance, vittima delle teorie del complotto, dell’idiozia dei genitori e forse di una malattia mentale, è un compito importante”, le sue parole.
