Il valore dell’oro sale ancora dopo le rassicurazioni di Trump: “Niente dazi sui lingotti”
Prezzi dell’oro in rialzo dopo che Donald Trump ha chiarito che gli Usa non imporranno dazi sui lingotti. Sgombrando il campo da timori nati la settimana scorsa riguardo all’imposizione di tariffe d’importazione sui lingotti provenienti dalla Svizzera. Il bene rifugio per eccellenza ha di conseguenza recuperato sui mercati dopo aver subito un calo superiore al 2,5%. L’oro, che venerdì aveva raggiunto nuovi massimi storici, era precedentemente sceso sotto i 3.350 dollari all’oncia.
La settimana scorsa l’Ufficio doganale e di protezione delle frontiere degli Stati Uniti aveva ipotizzato un dazio d’importazione per i lingotti standard da un chilo e 100 once. Una decisione che aveva provocato un’immediata rivoluzione nei flussi di metalli preziosi, spingendo diverse centrali svizzere a sospendere le spedizioni verso gli Usa. La confusione era stata generata su un mercato che pensava di essere stato esentato dalla stretta visto che l’oro solitamente non viene sottoposto alle tariffe di importazione alla luce del ruolo che occupa nel sistema finanziario globale.
Il mercato globale utilizza i future negoziati sul New York Commodity Exchange per coprire le proprie posizioni e questo presuppone che i lingotti possano essere facilmente importati nei suoi magazzini negli Stati Uniti per regolare i contratti. I dazi avrebbero reso questo processo più costoso e, considerato il ruolo chiave della Svizzera nel settore, la transazione avrebbe subito un notevole aumento dei costi. Da qui l’ipotesi di usare Londra per le operazioni con l’oro, una scelta che avrebbe minacciato lo status di New York come mercato principale per i future sull’oro.