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Ultimo aggiornamento: 20:46 del 11 Agosto

Caro spiagge, Salvini ammette: “La classe media soffre, oggi non arriva a fine mese”. Ma assolve il governo

La soluzione per il ministro è la pace fiscale: "Rottamiamo definitivamente tutte le cartelle esattoriali"
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“Ora bisogna occuparsi della pancia del paese, di chi guadagna 30, 40, 50 o 60 mila euro l’anno e non arriva a fine mese. La soluzione? La priorità è la pace fiscale: rottamiamo definitivamente tutte le cartelle esattoriali”. Così Matteo Salvini, leader della Lega, ministro dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio, apre il suo intervento al Caffè della Versiliana, intervistato dal direttore del Giornale Alessandro Sallusti.

Il vicepremier mette subito il sigillo sulla prossima manovra: “Pace fiscale definitiva”, con pagamento in “120 rate uguali, senza sanzioni e senza interessi”, per liberare “artigiani, piccoli imprenditori e lavoratori dipendenti” da debiti accumulati negli anni. La definisce un “mutuo decennale” che porterebbe “miliardi nelle casse dello Stato” e “ossigeno” a “milioni di famiglie”.
Il contesto è quello del caro-spiagge e, più in generale, dell’inflazione. Salvini puntualizza che la colpa “non è del governo, dell’opposizione, di Sallusti o delle scie chimiche”. Una formula che suona paradossale, visto che lui stesso è parte del governo e rivendica “due leggi di bilancio da portare a casa prima delle elezioni del ’27”.

Secondo il ministro, la classe media è la più colpita. Racconta di aver parlato con gestori “in località meno note di Forte dei Marmi, Pietrasanta e Viareggio”, e cita Romagna, Salento e costa veneta. “Un 4 o 5 stelle ha un target che non è toccato dall’inflazione” osserva, mentre i redditi medi arrancano.
Poi il salto nel passato: “I 60 mila euro di oggi, ai tempi di mio padre che è del ’45, erano come 100 milioni di lire: se li dichiaravi eri un ‘sur’. Mettevi via e magari compravi casa in Versilia o in Liguria. Oggi, se hai i ‘vizi’ dell’italiano normale, cioè due figli, uno fuori sede, magari l’affitto, i 40 o 50 mila euro non bastano”.

Non manca la solita stoccata politica, con il riferimento laterale “non come la Salis”, inserito senza spiegazioni.
Sul fisco, infine, Salvini alza l’asticella: “La priorità per la Lega, e spero per tutto il governo, è la rottamazione definitiva di tutte le cartelle che tengono in ostaggio milioni di famiglie”.

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