Ex Ilva, il sindaco di Taranto rifiuta l’accordo col governo: “Lacunoso e privo di garanzie, serve una legge speciale”
Seguendo le indicazioni della propria maggioranza, il sindaco di Taranto Piero Bitetti ha ufficializzato la contrarietà dell’amministrazione alla firma dell’accordo di programma proposto dal governo per l’ex Ilva. Lo ufficializza una nota del municipio, in cui si legge che i capigruppo della coalizione “ritengono superfluo convocare nei prossimi giorni il Consiglio comunale, in quanto l’accordo così formulato è lacunoso e privo di garanzie per la città”.
La bozza dell’intesa era stata proposta il 31 luglio scorso a Regione Puglia e Comune dal ministro delle Imprese Adolfo Urso: il documento sanciva un generico accordo per la decarbonizzazione degli impianti entro il 2032. L’amministrazione di Taranto chiede invece un nuovo patto che preveda la decarbonizzazione totale entro cinque anni, “garantisca la tutela della salute di cittadini e lavoratori” e “assicuri la salvaguardia ambientale e dei posti di lavoro”. Dopo aver comunicato e poi ritirato le proprie dimissioni a causa delle contestazioni ricevute degli ambientalisti Bitetti aveva già annunciato il no alla proposta di Urso: “È finito il tempo delle scelte calate dall’alto, Taranto non è più una terra di sacrificio”, aveva detto.
Il sindaco, aggiunge il comunicato, ha inoltre avanzato “la richiesta al governo di adottare un decreto-legge speciale per Taranto, che metta in campo risorse dedicate alla riconversione industriale insieme a strumenti straordinari per la rigenerazione urbana e ambientale che possano al contempo attrarre investimenti”.