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Stereotipi e pregiudizi razzisti sui manifesti della Lega, il Campidoglio li fa rimuovere. Il carroccio: “Censura”

Polemiche sulla campagna della Lega sul ddl sicurezza: i manifesti, creati con l'intelligenza artificiale, associano minoranze etniche alla commissione di reati. Per il Comune violano le norme sulla pubblicità. Per il partito di Salvini è "un bavaglio comunista"
Stereotipi e pregiudizi razzisti sui manifesti della Lega, il Campidoglio li fa rimuovere. Il carroccio: “Censura”
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Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”, associato all’immagine di una donna di etnia rom; “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”, e questa volta il protagonista è un uomo nero; “Blocchi una strada a chi lavora? Finisci in galera”, corredato di ragazzo con i rasta. Sono i contenuti dei manifesti affissi per Roma dalla Lega per la campagna sul ddl sicurezza. Realizzati con l’intelligenza artificiale, i manifesti sono stati rimossi dal Campidoglio poiché violano le norme vigenti circa i contenuti etici delle pubblicità. Mossa che ha scatenato le ire del Carroccio.

A rendere noti i motivi della rimozione è stato lo stesso Comune di Roma, specificando che i manifesti – molti dei quali erano già stati imbrattati con vernice rossa dagli attivisti – contenevano “stereotipi legati all’appartenenza etnica“. Un’azione che la Lega ha definito “un evidente caso di bavaglio comunista“: “Apprendiamo con enorme rammarico che il Comune di Roma avrebbe agito per far rimuovere i manifesti della Lega, affissi e regolarmente pagati, sul decreto sicurezza. Una censura a tutti gli effetti che riteniamo assolutamente ingiusta”, ha commentato il vicesegretario federale della Lega, Claudio Durigon. “Cercare di mettere a tacere gli avversari politici con questi mezzucci subdoli è contrario ai principi democratici su cui si fonda il nostro Paese – prosegue -. Andremo fino in fondo per far luce su questa vicenda”.

Il Campidoglio respinge le accuse di censura, sottolineando che ha semplicemente applicato le norme vigenti: “È stato un atto adottato autonomamente dagli uffici competenti, a seguito di esposti pervenuti da cittadini“, precisano dal Comune di Roma. “Resta ovviamente possibile presentare formale ricorso contro la decisione o proseguire la campagna pubblicitaria, modificando i contenuti in modo da renderli conformi al regolamento”, conclude il Campidoglio.

“La campagna di propaganda della Lega Nord sul cosiddetto decreto sicurezza, in cui vengono mostrate foto, non vere ma realizzate con i programmi di intelligenza artificiale, di persone nere e rom, è assolutamente vergognosa”, ha commentato Francesco Verducci, vice presidente della Commissione Antidiscriminazioni del Senato. “È una campagna discriminatoria che non c’entra nulla con la libertà di espressione – prosegue -. Quei manifesti violano gli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione, che parlano dei principi di non discriminazione e di eguaglianza. Fa benissimo il Comune di Roma ad applicare il Regolamento del Campidoglio in materia e a disporne la rimozione”.

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