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Parla il padre di Michele Noschese, il dj morto a Ibiza: “Legato e pestato dalla Polizia”. Guardia Civil: “Ha avuto un arresto cardiaco”

L'uomo rilancia la versione degli amici: "C’è stata una colluttazione con gli agenti, qualcosa non quadra, è stato colpito con tre pugni"
Parla il padre di Michele Noschese, il dj morto a Ibiza: “Legato e pestato dalla Polizia”. Guardia Civil: “Ha avuto un arresto cardiaco”
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Dopo la morte di Michele Noschese, il noto dj Godzi, il padre rilancia in un’intervista a Repubblica le accuse degli amici: “Io non c’ero, ma chi era presente mi ha riferito che è stato un pestaggio da parte della polizia. Si faccia chiarezza”. Giuseppe Noschese, medico in pensione con un trascorso al Trauma center degli ospedali Cardarelli e Ospedale del Mare di Napoli, parla da Ibiza. È sull’isola da sabato, dopo aver ricevuto la telefonata con l’annuncio della morte del figlio. Il decesso è avvenuto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio nell’isola spagnola, in circostanze ancora da chiarire. L’inchiesta aperta dalle autorità locali ipotizza il reato di omicidio. A tre giorni dall’accaduto, la Guardia Civil ha dichiarato che sono dovuti intervenire sul posto per presunte minacce e quando sono arrivati hanno dovuto immobilizzare il giovane che, dicono, ha avuto un arresto cardiaco.

La presunta colluttazione con la Polizia – Mentre era in corso l’autopsia, ieri gli amici del musicista affidavano al quotidiano di Largo Fochetti la loro versione dei fatti: Michele Noschese sarebbe stato pestato dalla polizia spagnola, allertata dai vicini per il frastuono dal suo appartamento. Sarebbe seguita una discussione con gli agenti e quindi i colpi. Il padre dell’artista chiama in causa chi avrebbe assistito ai fatti: “Ci sono testimoni, sembrerebbe che la polizia è intervenuta a casa di mio figlio mentre stavano suonando. Forse c’erano schiamazzi, li hanno trovati un po’ brilli. E c’è stata una colluttazione“.

“Michele Noschese avrebbe ricevuto “tre pugni” dagli agenti, “due in volto, uno pare alla nuca”, sostiene il padre. “Se nel pugno ci fosse qualche altra cosa, non le so dire”, aggiunge. Dopo le voci sull’assunzione di alcol e stupefacenti da parte di dj Godzi, il padre difende il buon nome del figlio: “Non era un delinquente (…) Forse era troppo famoso, è stato comodo poter dire…non mi faccia aggiungere altro…”. Tuttavia non esclude che “possano aver assunto qualche bevanda superalcolica, qualche sostanza, altrimenti sarei un padre sciocco. Però di qui a fare un intervento così energico, a seguito del quale muore un ragazzo di 35 anni, con una vita davanti di successo, c’è qualcosa che non quadra”.

Parlando al Tg1, l’uomo ha poi fornito ulteriori dettagli su una plausibile ricostruzione: “Io e la mia famiglia non siamo alla ricerca di una vendetta o di colpevoli, siamo alla ricerca di giustizia. È arrivata la polizia, mi è stato riferito, che ha fatto uscire tutti, è rimasta sola con mio figlio che è stato legato mani e piedi. Sembrerebbe che sia stato malmenato in maniera particolarmente energica”.

La denuncia alle autorità spagnole – Giuseppe Noschese conferma di aver presentato un’esposto alle alle autorità spagnole e di aver ricevuto una chiamata, stamattina, dal comandante della Guardia Civil a Ibiza, Rodriguez: “Non ha detto nulla sul comportamento degli agenti. Mi sono riservato un giorno di parlare con lui e con i cinque poliziotti intervenuti”. Il comandante ha espresso “la sua vicinanza”, ha dichiarato il padre. Che invoca chiarezza e giustizia: “Non voglio vendetta lo ripeto, ma bisogna capire quello che è successo. Ho la morte nel cuore. Penso solo a riportare le ceneri di Michele a mia moglie che ormai è una donna finita”.

La versione della Guardia Civil – Secondo la ricostruzione data dalla Guardia Civil, la morte di Noschese risale all’alba di sabato 19 luglio, quando gli agenti sono intervenuti dopo una richiesta di intervento per minacce a Santa Eulalia. Una volta sul posto – si legge nel rapporto – gli agenti “hanno tentato di immobilizzare” Noschese che “ha incominciato ad avere convulsioni“. Gli agenti a quel punto hanno tentato di rianimarlo con manovre “cardiopolmonari” fino all’arrivo dei servizi sanitari, “ma senza esito”. La morte del dj sarebbe quindi avvenuta sul posto per arresto cardiaco, sostengono. La Guardia Civil ha comunque aperto un’inchiesta il cui risultato “sarà consegnato all’autorità giudiziaria competente”.

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