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“Umiliato e trattato come un mostro, non ho mai maltrattato il mio Pippi Pippi”: Aldo Orabona multato per aver messo la pettorina al pappagallo

L'uomo, proprietario di un pappagallo, è multato per la pettorina indossata dall'animale: così si sfoga e si difende in una lunga intervista a Il Messaggero

di F. Q.
“Umiliato e trattato come un mostro, non ho mai maltrattato il mio Pippi Pippi”: Aldo Orabona multato per aver messo la pettorina al pappagallo

“Più dell’umiliazione non potevo provare”, con queste parole Aldo Orabona ha raccontato la vicenda che lo vede protagonista. L’uomo ha ricevuto una multa di 100 euro per aver messo la pettorina al suo animale, il pappagallo Pippi Pippi, mentre si trovava a Piazza di Spagna a Roma. L’uomo di Sora ha parlato a Il Messaggero: “Una vergogna enorme, un’umiliazione che non dimenticherò facilmente. Ero lì con Pippi Pippi sulla spalla, mentre ci dirigevamo al Pincio, dove mi aspettavano dei bambini. Volevo portare un sorriso, invece sono stato aggredito verbalmente da uno sconosciuto, davanti a tutti. Non sapeva nulla di me o del mio Pippi, ma ha cominciato a gridare e accusarmi. Mi veniva da piangere dalla rabbia. Mi sono sentito trattato come un mostro”.

Venerdì 11 luglio, infatti, Aldo Orabona è stato segnalato ai vigili da Enrico Rizzi, noto attivista e youtuber dedito alla lotta contro la violenza sugli animali. “Quel signore dei social ha urlato contro di me davanti a tanti bambini. Mi ha offeso e mi ha accusato senza sapere nulla. Questa è la vera violenza. Nessuno ha voluto ascoltarmi. Non è stato solo un equivoco, è stato un attacco personale. E il fatto che nessuno si sia preso il tempo di capire mi ha spezzato il cuore. Sono tornato a casa distrutto”, ha continuato a raccontare Aldo Orabona.

Il motivo delle accuse? La pettorina fatta indossare al pappagallo Pippi Pippi: “Quella pettorina non è un capriccio, è per la sua sicurezza, per evitare che voli via spaventato o che finisca in pericolo. Pippi è un pappagallo abituato alla gente, gli piace il contatto umano. Vola, canta, fa i bacetti. E lo fa perché è felice. Non lo forzo a nulla, mai fatto. Non ho mai chiesto soldi, mai fatto spettacolo a pagamento”. E poi ha concluso: “Non accetto che un gesto d’amore venga stravolto così. L’animalismo vero non si fa accusando a caso, ma capendo, conoscendo. E soprattutto, chiedendo scusa quando si sbaglia”.

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