C’è un’altra Ibiza, ed è bellissima. L’Isla della movida si racconta con poesia e parla al cuore di chi cerca qualcosa di autentico, svelando quello spirito unico che solo le isole conservano, terre di mare e roccaforti di identità. Sembra quasi un paradosso evocare un Genius loci in una realtà che ha fatto del suo nome un “brand” del divertimento e della vita notturna che illumina i dancefloor più quotati al mondo. L’isola delle perdizioni esiste, e prevale nell’accezione comune, ma non la identifica pienamente. Ibiza offre molto di più: siti patrimonio UNESCO, villaggi candidi e pittoreschi dove impazzano le feste paesane, atelier di artisti internazionali e creativi locali che raccontano l’isola attraverso i loro occhi, trasformandola in musa. Negozietti di design ricercato e boutique dove trovare la moda “Adlib Ibiza”, marchio a denominazione d’origine che difende l’artigianalità dell’isola e il talento dei 15 stilisti che creano collezioni uniche e inneggiano ad un motto che si fa slogan: “Vestiti come vuoi, ma vestiti con gusto”.
E poi la gastronomia, che utilizza prodotti Dop e incentiva il km zero seguendo con gentilezza il ritmo delle stagioni. La tutela dell’ambiente è una prerogativa per la terra ma anche per il mare grazie al marchio “Peix Nostrum” che garantisce al consumatore pesce e frutti di mare freschissimi pescati solo dalla flotta ibizenca. La natura generosa dell’entroterra e l’abbondanza delle acque fanno la loro parte, ma furono le civiltà che abitarono Ibiza nei millenni ad intrecciare i loro saperi e dare inconsciamente vita ad uno dei “ricettari” più antichi e floridi del Mediterraneo: i piatti ibizenchi sono una straordinaria eredità della storia, eco di Fenici, Punici, Romani, Arabi e Cristiani. Il tutto, da condire con olio IGP e un pizzico di sale locale, un patrimonio che si estrae da quasi 3.000 anni, il “Sal de Eivissa”.

Un tuffo nella natura patrimonio UNESCO, e i serpenti?
Questa è Ibiza, un tesoro di storia e cultura, e uno scrigno di natura. Il verde entroterra è disegnato da dolci colline dove spuntano villaggi pittoreschi e le classiche finche, le candide case di campagna dalle forme geometriche, le stesse che ispirarono il pittore Santiago Rusiñol, colui che battezzò Ibiza “Isla Blanca”, architetture rurali ricche di significato. Le coste invece sono un susseguirsi di spiagge e calette nascoste, nastri di sabbia fine, ciottoli levigati e alte scogliere modellate dagli elementi che si tuffano nel mare cristallino. L’isola vanta un’ottima qualità delle acque, a testimoniarlo anche le magnifiche praterie di Posidonia oceanica che ammantano i fondali, soprattutto nella parte sud-est dell’isola, in corrispondenza con l’area del Parco Naturale Ses Salines d’Eivissa i Formentera. Queste piante prosperano solo in tratti di mare puliti, contribuendo a renderli tali, e la prateria che si estende lungo il canale es Freus tra Ibiza e Formentera è considerata la meglio conservata di tutto il Mediterraneo, Patrimonio UNESCO per l’elevato valore ecologico e naturalistico. La spiaggia di Ses Salines, si snoda all’interno del parco, e confina con le magnifiche saline, da 3.000 anni in attività per l’estrazione del rinomato “oro bianco”. Questo nastro di sabbia, oltre ad immergersi in un mare dai colori tropicali, si caratterizza per il prezioso sistema dunale che corre lungo il litorale, habitat che preserva la delicata morfologia costiera, la sua flora e la sua fauna.

E i serpenti? In queste ultime settimane si è parlato tanto di un’ “invasione” legata ai numerosi avvistamenti dell’innocuo colubro ferro di cavallo, specie non endemica dell’isola, importata dalla Spagna continentale con il trasporto florovivaistico, principalmente attraverso piante di ulivi. Questa notizia ha spopolato solo ultimamente, creando il “panico” tra i turisti, ma in realtà è un problema diffuso ormai da anni e le istituzioni locali come il Dipartimento Forestale del Governo delle Isole Baleari e l’Istituto degli Studi Ibizenchi, hanno avviato una serie di azioni per la difesa e la tutela di alcune specie prede dei serpenti, prima tra tutte la Sargantana pitiusa, la bellissima lucertola autoctona simbolo di Ibiza che oggi, più che mai, è a rischio estinzione. Il consiglio è quello di non avere timore, scoprire la bellezza naturalistica dell’isola oltre agli allarmismi, e godere di un autentico paradiso mediterraneo.
Un salto in città: shopping e cultura
Nonostante il mare sia un richiamo irresistibile, il suggerimento è quello di ritagliare del tempo per una tappa nella città di Ibiza e visitare la Dalt Vila, la “città alta” in catalano, ovvero il magnifico centro storico racchiuso tra le maestose mura rinascimentali, patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1999. Si tratta della meta storico-culturale più importante dell’isola che merita di essere scoperta passo dopo passo, perdendosi tra i vicoletti labirintici che si inerpicano verso il castello e la cattedrale. Bellissimo anche l’itinerario dei Baluardi proposto da Què Passa Magazine, il quale invita a passeggiare lungo il perimetro delle mura e godere di scorci su tutta l’area urbana, il porto e il mare, dove è possibile distinguere persino la sagoma di Formentera, tutta a sud-est.

Nella Dalt Vila, da non perdere il Museo d’arte contemporanea MACE, una delle pinacoteche più vecchie di Spagna che custodisce le opere surrealiste di 71 artisti, tra cui quelle del movimento avanguardistico del Grupo Ibiza 59, il più identitario dell’isola, composto da artisti ed intellettuali europei che fuggirono dai loro paesi d’origine dopo la seconda guerra mondiale per cercare nuova vita. Tra gli esponenti più noti Erwin Broner, architetto e pittore che lasciò mirabili eredità ad Ibiza, tra le più importanti, Casa Broner, conosciuta come la “moderna finca ibizenca”, una perfetta sintesi tra le antiche tecniche costruttive locali e i principi del modernismo. Questa struttura minimalista dove nulla è lasciato al caso, si trova in un punto strategico del quartiere di Sa Penya, il “quartiere dei pescatori” che si estende sul promontorio ai piedi del Baluard de Santa Llucia, uno dei maestosi bastioni della Dalt Vila, e raggiunge Passeig de Vara de Rey, la piazza principale della città di Ibiza, nonché un elegante salotto urbano sul quale affacciano ristoranti e caffè.
Il quartiere si congiunge a quello di La Marina, accanto al porto, una rete di stradine pittoresche, alcune pedonali, piene di localini e piccoli negozi di souvenir, abbigliamento, accessori e gioielli, un vero e proprio richiamo allo shopping. Qui spiccano i negozi dedicati alla moda Adlib, come Catalina Bonet, noto per il design puro e minimale, o Ad Libitum, che ospita le collezioni di Charo Ruiz, uno dei più noti stilisti di Adlib. Da appuntare anche la storica Sombrerería Bonet, che dal 1916 vende cappelli ed accessori di ogni tipologia, o Can Pascual, nato come drogheria nel 1942, oggi punto di riferimento per articoli di design raffinato. Nel periodo estivo, si svolge ogni giorno anche un mercatino notturno lungo tutta la promenade del porto, con tante bancarelle di artigianato locale e accessori per tutti i gusti. Anche all’interno delle mura della Dalt Vila si trovano boutique e piccoli laboratori artigianali di pelle, gioielli, ceramica e calzature locali, le bellissime espardenyes, meglio note come espadrillas. La tipologia ibizenca si caratterizza per essere realizzata con l’erba sparto, la stessa materia prima utilizzata sull’isola sin dal tempo dei Romani per la produzione di cordami. Date un’occhiata ai negozietti che affacciano su Plaza de Vila, ad un passo dall’iconico Portal de ses Taules, la scenica entrata principale alla città vecchia.
Chi invece non vuole rinunciare alle grandi firme, tappa a Marina Botafoch, ovvero il porto nuovo di Ibiza, situato sulla sponda settentrionale del porto urbano. Considerata una delle marine più esclusive d’Europa, offre una vera e propria cittadella con negozi di lusso e locali rinomati, ma è anche un invito a passeggiare lungo il Passeig Joan Carles I, un largo marciapiede ombreggiato da alte palme che invoglia a praticare jogging. Il percorso conduce sino alla punta più a est di Marina Botafoch, dove svetta il Faro de Botafoch, punto di osservazione strategico sulla città di Ibiza: da qui è possibile ammirare tutta la bellezza dalla Dalt Vila, e ai suoi piedi, l’alveare di casette candide della città bassa che incorniciano il porto, animato da un gran viavai di imbarcazioni in ogni ora del giorno.

Escursioni e villaggi a nord dell’isola
L’interno dell’isola svela dolci vallate ricoperte da rigogliose e profumate foreste di pini. Non è un caso se Plinio il Vecchio la chiamò “Pitiusa”, dal greco “pitys”, “pini” (Ibiza e Formentera sono altresì note come Pitiuse). Tutta l’isola offre un magnifico territorio da esplorare lungo i numerosi percorsi da trekking, più o meno sfidanti, adatti a tutti i gradi di allenamento. Nel periodo estivo, sono particolarmente indicati i sentieri a nord dell’isola, più boscosi e riparati dal solleone, da praticare comunque evitando le ore centrali della giornata, e ben attrezzati di abbigliamento tecnico, crema solare e tanta acqua. Da appuntare la Ruta d’Albarca, uno degli itinerari più belli della parte settentrionale che culmina al cospetto del magnifico Puente de Piedra, un arco di roccia calcarea dalle forme primordiali, a picco sul mare. Questo itinerario ad anello di poco più di 3 chilometri e di difficoltà media, si snoda all’interno dello spazio protetto da Natura 2000 “Es Amunts d’Eivissa”, ambiente incontaminato che ospita rigogliose foreste di pini e un tratto costiero ricco di grotte, falesie e incantevoli insenature dove prospera la fauna autoctona, tra cui splendidi esemplari di falco della regina e di falco pellegrino che prediligono le alte falesie per nidificare. Un vero e proprio eden a soli 15 chilometri dalla città di Sant Antoni de Portmany, la seconda dell’isola per grandezza, e a pochissimi chilometri dal piccolo e grazioso centro di Sant Mateu D’Albarca, una manciata di case bianchissime vegliate dalla chiesa di Sant Mateu, altrettanto candida.
I villaggi dell’entroterra svelano l’anima più autentica di Ibiza. Da non perdere il pittoresco centro di Sant Joan de Labritja che mantiene tutto il carattere rurale dell’isola e la sua vera essenza. Un vero e proprio place to be per gli amanti della tranquillità e del silenzio, sormontato dal Puig de Missa dove troneggia la chiesa di Sant Miquel, la cui struttura venne edificata nel XVI secolo secondo i criteri difensivi dell’epoca. Si tratta di una vera e propria “chiesa-fortezza”, dove oggi, sul patio del sagrato, si balla e si danza a ritmo del Ball pagès in occasione delle ricorrenti feste paesane, un autentico patrimonio culturale che affonda le radici nella società contadina di un tempo, con tanto di abiti bellissimi e strumenti tipici. Al termine delle danze, immancabili i banchetti ricolmi di buñuelos, le frittelle delle feste da accompagnare ad un bicchiere di vì pagès, il vino delle cantine locali. A poca distanza, da appuntare anche il piccolo centro di Sant Llorenç de Balàfia, situato nel cuore della campagna ibizenca, un tempo un vero e proprio villaggio-fortezza, tutt’oggi contraddistinto da torri circolari che avevano la funzione difensiva contro le incursioni dei pirati che arrivavano dal mare.
Sant Carles de Peralta: anima hippie, shopping e spiagge bellissime
Anche a Sant Carles de Peralta sembra quasi possibile rivivere l’Ibiza di un tempo. Questo grappolo di case bianche che spunta in una terra rossastra, orlata da carrubi, mandorli e fichi ibizenchi, è considerato la culla del movimento hippie dell’isola, e proprio qui si trova un bar che ha fatto la storia e tutt’oggi dà servizio postale, con tanto di cassetta delle lettere in legno, il leggendario Ca n’Anneta, meglio conosciuto come Bar Anita, punto di ritrovo per eccellenza dove gustare i piatti della tradizione, da accompagnare al loro famoso liquore, lo Hierbas e Licor de Algarroba. Da non perdere anche la casa-museo Ca n’Andreu des Trull, un bene di interesse culturale inserito nella categoria dei siti storici dell’isola, trasformato in una casa museo che descrive la vita rurale ibizenca di un tempo. Ma per respirare ancora quell’anima libera e anticonformista dei figli dei fiori, tappa al Mercadillos de Las Dalias, appena fuori dal centro urbano, che vanta oltre trent’anni di storia: ogni fine settimana è ritrovo di tanti turisti e locali amanti del genere, nonché uno dei mercatini più belli e forniti dell’isola e palcoscenico di rinomati eventi in musica. Rimanendo in tema, imperdibile il Punta Arabí Hippie Market, situato nella vicina località di Es Canar. Si tratta del più grande mercato hippie di Ibiza aperto nel 1973 che conta oltre 500 bancarelle di ogni genere con proposte di artigianato, prodotti naturali, accessori, incantevoli vestiti boho e incensi profumati.

Il territorio di Sant Carles de Peralta spazia anche verso il litorale, aree ammantate da pinete profumate da esplorare seguendo i percorsi escursionistici. Alcuni itinerari raggiungono la Torre d’en Valls, risalente al XVIII secolo, una delle torri di difesa meglio conservate dell’isola, situata a un chilometro a est dalla pittoresca e poco nota spiaggetta di Pou des Lleó, dove ad un passo dall’acqua cristallina si susseguono le rimesse dei pescatori, un belvedere simile ad un quadro. Sant Carles è inoltre il punto di partenza ideale per raggiungere altre spiagge poco affollate e altrettanto incantevoli della costa nord-orientale dell’isola. Tra le più tranquille Cala Boix, Es Figueral e la selvaggia Aigües Blanques più a nord, quest’ultima frequentata da surfisti e da qualche nudista che qui trova il contatto perfetto con la natura incontaminata, quella di una spiaggia puntellata da scogli che sembrano offrire un intimo riparo.
Atelier e ristoranti, arte ibizenca e suggestioni di mondo
Il cuore dell’isola è anche fucina di creatività e avanguardie. Nel centro di Santa Gertrudis de Fruitera, oltre ai famosissimi e deliziosi panini al prosciutto Serrano dello storico Bar Costa, si trovano alcuni negozi-atelier molto interessanti che mixano moda, artigianato ed experience originali, come lo spazio multidisciplinare di Le Petit Atelier n°74, una finca ibizenca con tanto di camere da letto, bagno, cucina, terrazza ed un’area dedicata ai workshop dove è possibile seguire un programma variegato che offre corsi di ceramica, pittura, taglio e cucito, e persino di composizioni floreali. Da appuntare anche Te Cuero, uno dei negozi storici per la lavorazione della pelle, il curioso mercatino dell’usato Casi Todo, in attività dagli anni ‘70, dove scovare bellissimi articoli vintage, e La Galerìa Elefante un mix and match di ibizan style, dove trovare abiti e accessori eco friendly.

Per gli appassionati d’arte alla ricerca di pezzi unici ma anche per semplici amanti della creatività in cerca di spunti originali, imperdibile il “Lost Artist Studios”, dell’eclettico Christopher Stone. L’atelier, immerso nella campagna di Sant’Eularia des Riu, è un grappolo di edifici agricoli riconvertiti in uno spazio per l’arte. L’artista londinese, ormai naturalizzato ibizenco, offre un tuffo nel colore e propone una raffinata ricerca scultorea che racconta una vita pop, sempre con quel pizzico di ironia che lo contraddistingue nella creatività e nella quotidianità. Tutt’altra suggestione è il mondo minimalista e raffinato di Espacio Micus, situato tra le verdi colline della località di Jesus, ad un passo dalla città di Ibiza. Una casa-museo creata da Eduard Micus, oggi gestita dalla figlia Katja, che vi accoglie in una realtà quasi metafisica: si tratta di una struttura vernacolare profondamente connessa alla natura con dettagli che rimandano alla scuola Bauhaus. Fu spazio “interiore” per l’artista ma allo stesso tempo un ambiente condiviso per creativi che ospitava e ospita tutt’oggi opere di arte contemporanea.

Ad Ibiza non è raro trovare delle case che si identificano nell’arte stessa, capaci di descrivere un profondo legame con la natura. Esponenti di fama internazionale come gli architetti Erwin Broner o Josep Lluís Sert (da visitare esternamente il bellissimo complesso residenziale di Can Pep Simó da lui progettato), hanno avviato una ricerca strutturale che fonde la tradizione con il modernismo, radici profonde e slancio innovativo. Un esempio che non passa inosservato e che resta fedele ad un abitare virtuoso, consapevole e immersivo, senza rinunciare al progresso, è la villa di Marcelo Burlon, fondatore e direttore creativo del brand di moda County of Milan. La struttura fa scuola nelle riviste di architettura e design distinguendosi per il regale minimalismo in cemento, vetro e pietra, rigorosamente ibizenca.
È questo il vero spirito dell’isola, che richiama ad una maggiore consapevolezza della bellezza e della generosità della sua terra, da riscoprire anche in cucina, specchio della tradizione. Ibiza non ha paragoni in termini di proposte gastronomiche, ma per apprezzare i sapori più autentici ci sono alcuni ristoranti che perseverano il sapere contadino e quello marinaro, oppure sperimentano, ma sempre con uno stretto fil rouge con il territorio, valorizzando i prodotti locali. Per apprezzare i piatti di terra, merita una tappa il Ristorante Ca’s Pagès, dove gli ospiti sono accolti da Carmen e Lucía Marí che tramandano da decenni l’attività di famiglia con orgoglio e tanta passione, offrendo il meglio del ricettario contadino dell’isola, un autentico ristorante “pagès” come si dice da queste parti. Per un menù di mare, il Ristorante Sa Caleta, si affida solo ai pescatori dell’associazione “Peix Nostrum” per portare sulle tavole prodotti freschissimi, e a fine pasto, offre il tradizionale Cafè Caleta, il caffè tipico dell’isola nato da un’antica tradizione marinara, con l’aggiunta di brandy e note agrumate. E per uno sfizio fusion che mixa i prodotti a chilometro zero con la raffinatezza della cucina giapponese, il Ristorante Nagai propone experience a tutto tondo grazie alla maestria di Reina Nagai e Eleonora Carapellotti che fanno dei piatti non solo un’esperienza di gusto ma esaltano la bellezza del gesto durante la preparazione di ogni singola portata con “Omakase”, la proposta pensata per ammirare l’arte culinaria prima di poterla apprezzare in tutto il suo sapore. Si mangia con la bocca ma anche con gli occhi, in un contesto creativo che ospita eventi culturali, mostre d’arte e performance dal vivo, in un’atmosfera internazionale dove ci si sente a casa. Anche questa è Ibiza, un luogo dove poter vivere l’autenticità di un’isola che spazia oltre i confini.
