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I resti di un 61enne ritrovati nello stomaco di un serpente reticolato, il monito dell’erpetologo: “È impossibile che un essere umano riesca a liberarsi dalla sua presa”

Su Fanpage l’esperto di serpenti, il dottor Luigi Sansone, ha commentato la terrificante vicenda accaduta venerdì scorso nell'isola di Sulawesi, in Indonesia, dove i resti di un uomo di 61 anni sono stati rinvenuti all’interno di un pitone reticolato

di F. Q.
I resti di un 61enne ritrovati nello stomaco di un serpente reticolato, il monito dell’erpetologo: “È impossibile che un essere umano riesca a liberarsi dalla sua presa”

“I serpenti possono attaccarci”, parola di erpetologo. Su Fanpage l’esperto di serpenti, il dottor Luigi Sansone, ha commentato la terrificante vicenda accaduta venerdì scorso nell’isola di Sulawesi, in Indonesia, dove i resti di un uomo di 61 anni sono stati rinvenuti all’interno di un pitone reticolato. “I serpenti si nutrono di mammiferi e scimmie, e visto che anche noi siamo primati possono attaccarci”, ha spiegato Sansone. “

Le probabilità aumentano perché la popolazione umana sta colonizzando anche parti della foresta dove prima non c’era, questa distruzione dell’habitat può portare a incontri più frequenti con gli animali e le conseguenze potenziali sono queste”. I resti del 61enne sono stati ritrovati all’interno di un pitone reticolato (Malayopython reticulatus) che era stato precedentemente catturato squartato. Il pitone reticolato è la specie di serpente più lunga al mondo e può arrivare a 8 metri di lunghezza per un peso di 150 chili. Sansone ha spiegato infine la possibile dinamica dell’uccisione dell’uomo da parte dell’animale. “Il serpente dà un morso alla preda per trattenerla e subito le si attorciglia attorno per soffocarla. Vista la taglia, in questo caso è impossibile che un essere umano possa liberarsi dalla presa. Dopo la morte, il serpente mangia l’essere umano con tutti i vestiti, ma a questo punto però possono verificarsi delle lacerazioni interne e spesso l’animale muore perché non riesce a digerire vestiti e altri oggetti sul corpo della persona”.

L’erpetologo sottolinea come le prede favorite di questi serpenti divoratori siano perlopiù bambini piccoli o persone anziane di solito di piccola statura perché se la preda è troppo grande “come nel caso di un uomo di taglia media, il serpente muore”.

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