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Il capo finisce sotto accusa su TikTok dopo che gli SMS con una dipendente incinta diventano pubblici

Ben Askins, noto creator che denuncia comportamenti tossici sul luogo di lavoro, ha postato un video sulla pittaforma dove legge lo scambio di messaggi

di F. Q.
Il capo finisce sotto accusa su TikTok dopo che gli SMS con una dipendente incinta diventano pubblici

La storia l’ha raccontata un creator britannico, Ben Askins, che denuncia comportamenti tossici sul posto di lavoro tramite i social. Lo ha fatto con un video su TikTok da 590.000 visualizzazioni nel quale lui legge uno scambio di messaggi tra una dipendente incinta e il suo capo, riguardo al congedo di maternità.

Nel primo scambio, lei chiede al suo responsabile se abbia ricevuto l’email con la richiesta di congedo a partire da febbraio ed ecco – secondo quanto letto da Askins – cosa risponde il capo: “Ho visto, e volevo parlartene. C’è qualche possibilità che tu possa ridurre il periodo che vuoi prendere? Se sei sicura di voler procedere? È solo che sono un po’ preoccupato per i costi”. Quindi lei risponde, sconcertata: “Speravo di poter prendere tutto il tempo possibile. È il mio primo figlio e vorrei abituarmi al nuovo ruolo di genitore, soprattutto perché la mia famiglia vive lontano. Mi assicurerò di lasciare tutto in ordine e sono disponibile ad aiutare nella selezione della persona che mi sostituirà, ma davvero ci tengo a prendere tutto il periodo previsto”.

Basta così? No, affatto. Perché il responsabile insiste: “Il problema è che siamo una piccola realtà, e pagare sia il tuo congedo sia la copertura durante la tua assenza rappresenta un peso notevole. Non so proprio come potremo farcela”. La dipendente va giustamente avanti: “Capisco, ma non è giusto scaricare questo peso su di me. Sono disponibile ad aiutare, ma sono assolutamente nel mio diritto di prendere questo congedo”. Poi lei fa una domanda diretta: “La mia gravidanza è diventata un problema per il mio ruolo in azienda?”. E allora il capo modera i toni: “Assolutamente no! Nessun problema per la tua gravidanza, per me va benissimo. Siamo un’azienda a conduzione familiare. Il tempismo non è ideale per me, tutto qua. Ma se non vuoi venirmi incontro riducendo il periodo, allora non credo ci sia altro da dire”.

Qual è stato il commento di Ben Askin? “Non è un suo ca**o di problema, è un problema tuo, capo” e ha elogiato la donna per aver fatto una richiesta del tutto ragionevole, offrendosi di dare una mano oltre il dovuto, pur avendo diritto al congedo completo. I fatti sono accaduti in Australia dove il Fair Work Act garantisce fino a 12 mesi di congedo parentale non retribuito a chi ha almeno un anno di servizio continuativo. Alcuni dipendenti hanno diritto anche al congedo parentale finanziato dal governo o dal datore di lavoro, a volte entrambi.

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