Temperature record e metodi per resistere al caldo: gli italiani devono fare i conti con un’estate rovente. Antonella Viola, professoressa ordinaria di Patologia Generale all’Università di Padova e divulgatrice scientifica, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera in cui ha affrontato questi temi. Con le temperature elevate, molti fanno uso di integratori: “Come dice il nome stesso, vanno bene per integrare delle carenze. Se facciamo le analisi del sangue e riscontriamo queste carenze, dietro prescrizione medica possiamo assumerli. Il fai da te non funziona e rischiamo di spendere soldi inutilmente. Per quanto riguarda alcune vitamine, poi, potremmo addirittura assumerne in eccesso. Inoltre la composizione degli integratori è meno controllata rispetto ai farmaci, c’è una variabilità enorme nella concentrazione delle sostanze”. Soprattutto gli sportivi devono stare attenti i questo periodo, avverte la professoressa Viola: “Chi fa sport a livello agonistico potrebbe dover integrare, soprattutto in questo periodo. Di nuovo, senza fare di testa propria”.
Caldo e temperatura corporea – Gli esseri umani sono “omeotermi”, ammette l’esperta. Ma che significa? “Che manteniamo una temperatura costante, attorno ai 37 gradi, se non ci sono condizioni davvero estreme o patologie. Quando fa caldo ci riusciamo sudando, perché l’evaporazione d’acqua porta via il calore, e con la vasodilatazione. I capillari si dilatano, passa più sangue nelle zone esterne del corpo e quindi c’è un maggior scambio di calore con l’esterno”.
L’attenzione sulle persone più fragili, i bambini e gli anziani – “I neonati perché hanno maggiore superficie corporea rispetto al peso e un sistema di termoregolazione ancora non completamente sviluppato, oltre ad essere particolarmente sensibili alla disidratazione. Gli anziani perché il loro “sistema di scambio” funziona meno bene di quando erano giovani e per le conseguenze su un corpo più fragile. Per esempio, con la vasodilatazione, il sangue di distribuisce su una superficie più ampia, la pressione cala e il cuore cerca di compensare accelerando. Questo meccanismo si autolimita nelle persone che non hanno problemi, ma chi ha patologie cardiovascolari può andare incontro a difficoltà serie. Particolarmente sensibili al caldo sono anche i pazienti con malattie renali, perché temperature elevate e disidratazione possono peggiorare il quadro”.
Uomini e donne hanno un grado di sopportazione diverso del caldo – “Per esempio, la loro composizione corporea è diversa, con le donne che hanno più massa grassa rispetto agli uomini. Inoltre le donne, soprattutto se giovani, tendono a manifestare un calo della pressione più intenso quando fa molto caldo. Ma anche le persone con ipertensione devono fare attenzione. La terapia che assumono, per esempio i farmaci diuretici, va rivista per evitare di abbassare troppo la pressione”. Infine, la professoressa ordinaria di Patologia Generale all’Università di Padova parla anche degli sbalzi di temperatura: “Sono i virus o i batteri che ci fanno ammalare. Ma lo sbalzo di temperatura può agire sulle mucose e sulla prima linea delle nostre difese e favorire l’ingresso degli agenti patogeni. Inoltre, se stiamo a lungo in ambienti chiusi e affollati viene facilitata la trasmissione dei virus. Quindi, bisogna assicurarsi che ci sia un adeguato ricambio d’aria”.