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Post contro la figlia di Meloni, il professore contattato da Palazzo Chigi: “La premier disponibile a incontrarmi”

Stefano Addeo, docente di tedesco di un istituto scolastico di Cicciano, è tuttora sospeso in attesa di provvedimento per il suo messaggio su Facebook
Post contro la figlia di Meloni, il professore contattato da Palazzo Chigi: “La premier disponibile a incontrarmi”
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Stefano Addeo sarà ricevuto da Giorgia Meloni. Il professore di tedesco dell’istituto scolastico di Cicciano (Napoli) è tuttora sospeso dal servizio in via cautelare, in attesa del provvedimento disciplinare, dopo il messaggio postato su Facebook in cui ha augurato alla figlia della premier di vivere quanto accaduto a Martina Carbonaro (14enne di Afragola uccisa a colpi di pietra dal fidanzato). Il caso era scoppiato il 31 maggio scorso: in seguito il professore aveva raccontato di aver tentato il suicidio ingerendo farmaci e medicinali. Mentre la procura di Nola, competente per territorio, ha aperto un’inchiesta. Ora invece l’annuncio di una possibile riconciliazione: il professore infatti ha raccontato di essere stato contattato della presidente del Consiglio, che ha annunciato la disponibilità a fissare un incontro con la premier Meloni.

Il docente napoletano parlando al quotidiano online “La Ragione – le Ali alla libertà” ha spiegato: “Ho ricevuto un’e-mail ufficiale dalla Presidenza del Consiglio. Mi hanno scritto che la premier ha letto la mia richiesta e ha dato la sua disponibilità a incontrarmi”. Stefano Addeo ha poi aggiunto: “Mi hanno anche chiesto un recapito per essere ricontattato. È stato un momento molto forte, non me l’aspettavo davvero. Sono felice, onorato e profondamente grato“.

Il docente aveva subito chiesto scusa: “È stato un gesto stupido”, aveva detto nel giorno in cui anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva chiamato la presidente del Consiglio e le aveva espresso solidarietà per le minacce rivolte alla figlia Ginevra. Poi Addeo aveva aggiunto: “Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Sono stato superficiale e ho chiesto supporto perfino all’intelligenza artificiale per comporre il post pubblicato sui miei profili social”.

In quell’occasione il professore aveva anche chiesto appunto di poter incontrare Giorgia Meloni per scusarsi di persona. Quasi tre settimane più tardi la premier ha risposto all’appello: “So quanto sia impegnata, e il fatto che abbia scelto di non ignorare la mia richiesta lo considero un gesto di grande umanità. Non so cosa mi dirà, ma io vorrei solo guardarla negli occhi e dirle: ho sbagliato, e vorrei che questo errore diventasse un’occasione di riflessione per tutti“, ha concluso il docente.

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