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Ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani a processo per i presunti maltrattamenti alle “Farfalle”

Dopo la squalifica arriva il processo per l'ex direttrice tecnica dell'accademia di Desio. Udienza preliminare il 22 settembre
Ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani a processo per i presunti maltrattamenti alle “Farfalle”
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E’ stata fissata al 22 settembre dal giudice del Tribunale di Monza l’udienza preliminare per Emanuela Maccarani, ex direttrice tecnica dell’accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio (Monza) – qui il racconto del Fatto Quotidiano su quel che accadeva. La donna è stata rinviata a giudizio con l’accusa di maltrattamenti aggravati.

Solo tre giorni fa Maccarani era stata squalificata per tre mesi per “comportamento antisportivo” dalla giustizia sportiva della Federginnastica. L’accusa per maltrattamenti aggravati con l’aggravante della minore età giunge dopo che la Procura di Monza aveva inizialmente richiesto l’archiviazione del caso. Tuttavia, la gip monzese Angela Colella ha poi disposto l’imputazione coatta.

La vicenda è nata dalle denunce presentate nel 2022 dalle ex atlete Anna Basta e Nina Corradini che avevano segnalato presunti abusi psicologici. A lungo la Federazione guidata da Tecchi e l’ambiente della ginnastica hanno difeso Maccarani: la pesata quotidiana con solo gli slip addosso, gli insulti per le minime variazioni di peso, le umiliazioni – dal lancio di bottiglie al guinzaglio del cane – il clima di terrore. “L’allenatrice più medagliata d’Italia” è stata licenziata solo lo scorso 26 marzo dal nuovo presidente di Federginnastica Andrea Facci – a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato – e recentemente soggetta a una squalifica di tre mesi per comportamento antisportivo da parte della giustizia sportiva della federginnastica. Ora arriva il processo.

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