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Le basi militari di Usa, Francia e Uk: dall’Egitto al Qatar le strutture strategiche minacciate dall’Iran

Con l'inizio della crisi di Gaza sono balzate al centro della scena per il delicato compito di salvaguardare la navigazione commerciale nel mar Rosso, minacciata dagli Houthi nello Yemen
Le basi militari di Usa, Francia e Uk: dall’Egitto al Qatar le strutture strategiche minacciate dall’Iran
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L’Iran – sotto attacco da parte di Israele – ha avvertito la Gran Bretagna e la Francia che attaccherà le loro basi militari in Medio Oriente “se contribuiranno a sventare i suoi attacchi contro Israele”. Ma quanti e quali sono questi siti? Le basi militari di Usa, Francia e Gran Bretagna in Medio Oriente e nel Golfo sono diverse, strategiche e già in passato nel mirino della Mezzaluna sciita e possono essere considerate l’architrave della presenza dell’Occidente nell’area. Con l’inizio della crisi di Gaza sono balzate prepotentemente al centro della scena: a loro è stato affidato il delicato compito di salvaguardare la navigazione commerciale nel mar Rosso, minacciata dagli Houthi nello Yemen. Ma la situazione potrebbe peggiorare con l’improvviso scoppio della guerra tra Israele e Iran: Teheran ha minacciato di attaccare le basi se Washington, Parigi e Londra difenderanno Israele dai missili degli ayatollah.

Gli Stati Uniti possono contare su oltre 50mila militari nella regione. Otto le basi permanenti, in Egitto, Kuwait, Bahrain, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar. Quest’ultima è sede dell’Us Central Command, ospita circa diecimila militari e ha avuto un ruolo strategico nelle operazioni in Iraq, Afghanistan e Siria. In Bahrain già nell’Ottocento c’era una base della Royal Navy britannica. Nel Secondo dopoguerra Londra autorizzò la presenza di truppe americane, che ben presto presero il controllo del centro. Oggi è sede della Quinta Flotta americana, che opera dal Golfo Persico all’Oceano Indiano.

I siti militari sotto controllo americano, tra quelli permanenti e non, al momento sono 19. Cruciale, dal punto di vista della raccolta delle informazioni di intelligence, è quello emiratino di Al-Dhafra. È possibile che la base abbia avuto anche un ruolo di supporto logistico per l’attacco israeliano in Iran. Strategica per le operazioni in Iraq e anti-Daesh è stata infine la base di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno.

La Gran Bretagna conta su decine di siti militari nella regione, spesso eredità della colonizzazione britannica. In Oman, nella base di Sultan Qaboos, Londra posiziona le sue truppe sin dall’Ottocento, dando vita spesso a operazioni congiunte con l’esercito di Muscat. Storica anche la presenza in Bahrain dove, nella capitale Muscat, la Gran Bretagna nel 2018 ha costruito una nuova base, con lo scopo di aumentare la sua influenza sul Paese, spesso oggetto di tensione tra sunniti e sciiti.

La principale base francese nel Vicino Oriente si trova in realtà in Africa, nel piccolo Stato di Gibuti. Eredità della colonizzazione transalpina il centro può contare su oltre 1500 militari e su forze terrestre, navali e aeree. La posizione è cruciale, essendo sullo stretto di Bab el Mandeb, che collega il mar Rosso al Golfo di Aden. Di fronte, lo Yemen, uno dei pochi Stati ancora sotto il controllo della Resistenza sciita. L’altra base francese è invece negli Emirati Arabi Uniti, frutto di un accordo intergovernativo tra Parigi e Abu Dhabi, firmato nel 2008. Il centro può contare su 700 unità, tra personale civile e militare.

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