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Ultimo aggiornamento: 17:34 del 9 Giugno

Referendum, La Russa a La7: “Do a Schlein una notizia: ho votato. Il campo largo oggi è definitivamente morto”

"Landini il più lucido e non volgare come gli altri. Tantissimi schifati da questa campagna"
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È troppo facile infierire su chi ha fatto questa campagna referendaria, non puntando sui quesiti referendari, che peraltro non era giusto da sottoporre con un referendum all’opinione pubblica. Ma comunque, visto che hai deciso di farlo, spiegate bene il motivo per cui l’avete fatto. No, hanno detto: ‘Dalli a La Russa, dalli alla Meloni, Salvini sbaglia’”. Sono le parole pronunciate dal presidente del Senato Ignazio La Russa, intervenuto telefonicamente con lo speciale del TgLa7 dedicato al referendum.
Bonelli e la stessa Schlein – continua – hanno detto: ‘Andate a votare perché La Russa non vota’.La mia era una frase comiziale. Do comunque alla Schlein una notizia: La Russa è andato a votare, io un quesito l’ho votato. Probabilmente senza i loro attacchi a La Russa e alla Meloni avrei votato no a tutti e 5 i quesiti, quindi la loro campagna di sicuro ha fatto perdere 4 voti alla presenza alle urne. E posso testimoniare che sono tantissime le persone che sono rimasti schifate da questa campagna referendaria, che poi diventa non solo di disistima, ma anche quasi di odio“.

E ribadisce: “È inutile infierire sulla Schlein, per non dire di Bonelli, vabbè. Il Pd ha tentato di trasformare questo referendum in una vicenda interna di partito anziché fare un congresso, ha pensato di far spendere milioni allo Stato per vedere se aveva ragione la Schlein o i suoi oppositori. Gli altri hanno tentato di fare un referendum contro il governo. Hanno perso gli uni e gli altri, è inutile infierire ma spero che gli serva per il futuro. In ogni caso, il campo largo, se mai fosse nato, oggi è definitivamente morto“.

Più morbida l’opinione del co-fondatore di Fratelli d’Italia su Maurizio Landini:Si è dimostrato più lucido degli altri ma non per questo va completamente giustificato perché non si possono modificare con un referendum norme vecchie ormai da diversi anni, fatti alcuni proprio dalla sinistra che oggi le voleva cambiare. Ci sono le strade in Parlamento per discutere, quindi credo che anche lui abbia sbagliato, sia pure non nei modi volgari con cui si sono comportati altri. Lui no, glielo riconosco. Ma ha sbagliato nell’affidare il referendum una sua concezione diversa delle leggi sul lavoro”.

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