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La Russa cambia versione sul referendum: “Farò propaganda perché la gente stia a casa”. Conte: “E’ come un horror”

Il presidente del Senato due giorni fa aveva detto: "Non votare è un diritto". Ora spinge per l'astensione. Opposizioni in rivolta, il Pd: "Mai accaduto che lo dicesse la seconda carica dello Stato, è eversione"
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Davanti alla telecamera de ilfattoquotidiano.it solo due giorni fa aveva detto: “Penso di sì, penso che andrò a votare, ci sto riflettendo, però chi non vota esercita un suo diritto di non votare”. Passate 48 ore scarse il presidente del Senato Ignazio La Russa ha cambiato versione: “Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa“. Il riferimento è ai cinque referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza. Una presa di posizione che aveva suscitato polemiche perché espresso dall’intera maggioranza di governo ma che getta ulteriore benzina sul fuoco se a dirlo è la seconda carica dello Stato dopo che la prima, cioè il capo dello Stato, si sgola spesso per avvertire del pericolo dell’astensionismo e della mancata partecipazione alla politica.

Per il leader del M5s Giuseppe Conte è come assistere a un horror, scrive sui social. “Il presidente del Senato Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, dice: ‘Farò propaganda perché la gente resti a casa al referendum’. Parliamo del voto che permetterebbe ai cittadini di aumentare diritti e tutele in termini di sicurezza sul lavoro, contro i licenziamenti illegittimi, contro il precariato. E come se non fosse abbastanza sempre La Russa parla di ‘eventuali errori’ di Netanyahu. Sono ‘eventuali errori’ oltre 50mila palestinesi sterminati, bambini e madri ridotti alla fame e alla malnutrizione con il blocco degli aiuti, gli attacchi a ospedali e ambulanze? Sembra un horror invece sono le esternazioni dei vertici delle nostre Istituzioni”. Arturo Scotto, dirigente del Pd, aggiunge: “Non era mai accaduto che la seconda carica dello Stato facesse un appello di questo tipo. Nel giorno tra l’altro in cui piangiamo la morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato, due martiri della democrazia. Siamo di fronte a un atteggiamento che non esito a definire eversivo”.

Angelo Bonelli, uno dei leader di Verdi-Sinistra, definisce quella di La Russa “una dichiarazione di guerra alla Costituzione e alla nostra democrazia. Si dimetta e torni nella sua casa ad ammirare i busti del suo duce. Questo è un motivo in più per andare a votare 5 Sì al referendum dell’8 e 9 giugno!”. “Abbiamo capito che il presidente del Senato La Russa non sa nemmeno cosa sia la democrazia, visto che insieme al governo Meloni ha trasformato il Senato nel passacarte di palazzo Chigi. Ma che il presidente del Senato annunci che farà attivamente campagna perché la gente stia a casa per non andare a votare il referendum dell’8 e 9 giugno è indegno, da ultima carica dello Stato, altro che seconda” afferma Riccardo Magi, segretario di +Europa e presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza. “Sono certo – conclude – che l’invito di La Russa a non andare a votare ai referendum porterà molte più persone alle urne”.

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