Piero Chiambretti è impegnato su Rai 3 ogni giovedì in prima serata con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. In una intervista a Vanity Fair ha parlato anche del rapporto bellissimo con la madre e di una infanzia certamente non “ordinaria”.
“Ho avuto un’educazione particolare perché i miei amici – ha raccontato il conduttore – erano della più cruda periferia e mia madre, santissima donna, scomparsa a causa del Covid cinque anni fa, era l’unica a gestirmi”.
Poi ricorda: “Le tate e le nonne non c’erano, quindi era obbligata a mandarmi alle scuole private: studiavo con i più ricchi e mi divertivo con i più poveri. Questa doppia partita Iva mi ha permesso di capire come si sta in società, ma anche come si gioca a pallone con una sfera di carta”.
E ancora: “Negli anni della mia infanzia il fatto di non essere riconosciuto da un padre è stato un vero e proprio buco nero perché, pur di non chiedere a mia madre come erano andate realmente le cose, spesso mi inventavo un padre che non c’era. Quando i miei amici venivano e trovarmi e mi chiedevano perché in bagno non ci fosse un rasoio inventavo che, dietro allo sgabuzzino, c’era un’altra zona dell’appartamento dedicata alle stanze di mio padre. Non era vero: dietro alla porta c’era solo una scopa”.
Da piccolo, a 7 anni, il conduttore ha avuto il reumatismo articolare: “L’unica cosa che ricordo erano le siringhe di penicillina e la portinaia che veniva a farmi le iniezioni tutti i giorni alle 5. Non potevo prendere aria, erano il barbiere e il medico a venire da me. Quando sono uscito fuori di casa mi sembrava di essere Armstrong che scende dalla navicella spaziale per toccare la Luna. I medici mi dicevano che se fossi uscito di casa sarei finito in ospedale”.
Cos’è il reumatismo articolare – Si tratta di una malattia acuta caratterizzata da infiammazioni delle articolazioni e da attacchi di febbre. I sintomi caratteristici di questa patologia sono essenzialmente due. Da una parte troviamo la poliartrite migrante, ovvero infiammazioni che si spostano da un’articolazione all’altra. La struttura colpita, che sia il ginocchio, l’anca, il gomito o la caviglia, appare dolorante, gonfia, arrossata e rigida, e il paziente avverte una sensazione di calore. Dall’altra, invece, attacchi di febbre che possono durare anche diverse settimane e che tendono a ripetersi con il passare del tempo. A volte il reumatismo articolare acuto può interessare anche il cuore sotto forma di pancardite acuta, una grave complicazione che può risultare anche letale. Possono inoltre svilupparsi noduli sottocutanei nella zona in quel momento interessata dall’infiammazione e eritemi. (dal sito del Policlinico Sant’Orsola)