Anche Pornhub fa sciopero. Tra poche ore gli utenti francesi che vorranno accedere a Pornhub, Youporn, Redtube troveranno uno schermo nero e non più video porno. Aylo, la società che gestisce numerosi siti web pornografici, precedentemente Mindgeek, cesserà infatti di operare in Francia a partire da mercoledì 4 giugno. Una sorta di sciopero muto, che rischia peraltro di continuare per molti giorni, se non settimane, deciso come reazione a una legge francese che impone ai siti pornografici l’obbligo per i visitatori adulti di confermare l’età con carta di credito o documento d’identità. Un portavoce di Aylo ha affermato che la legge rappresenta un rischio per la privacy e che la valutazione dell’età delle persone dovrebbe essere effettuata a livello di dispositivo. “Google, Apple e Microsoft hanno tutti integrato nei loro sistemi operativi la funzionalità per verificare l’età dell’utente a livello di sistema operativo o di dispositivo”, ha affermato un portavoce di Aylo in una videochiamata all’Agence France-Presse.
Pornhub è il sito porno gratuito più visitato al mondo e ha nella Francia è il suo secondo mercato più in termini di contatti dopo gli Stati Uniti. Già negli Usa Aylo ha sospeso i suoi servizi in quegli stati che hanno richiesto un controllo dell’età in accesso. La ministra francese per le pari opportunità, Aurore Bergé, ha festeggiato il blocco di Pornhub scrivendo un candido “au revoir”: “In Francia ci saranno meno contenuti violenti, degradanti e umilianti accessibili ai minori”. Come scritto dal Guardian, “quest’anno la Francia ha gradualmente introdotto l’obbligo per tutti i siti web per adulti di richiedere agli utenti di confermare la propria età fornendo dati quali una carta di credito o un documento d’identità. Nel tentativo di preservare la privacy, gli operatori devono offrire un’opzione “a doppio cieco” di terze parti che impedisca alle piattaforme stesse di visualizzare le informazioni identificative degli utenti”. Aylo continua però a sostenere che si tratta di un meccanismo inefficace che mette a rischio i dati delle persone a causa di malintenzionati, attacchi informatici o fughe di notizie.