Ieri martedì 3 giugno, al tramonto, Lazza ha presentato su una terrazza affacciata alle guglie del Duomo di Milano la doppia versione “Locura Jam + Opera“, in uscita il 6 giugno. Per questo progetto sono stati coinvolti oltre 40 musicisti. “Locura Jam” è una jam session lunga 7 tracce, con la band di sempre. “Locura Opera” ne rappresenta la controparte orchestrale: una selezione di 10 tracce rielaborate con arrangiamenti sinfonici inediti, in cui le melodie originali si intrecciano al suono dell’Orchestra Sinfonica di Milano diretta dal Maestro Enzo Campagnoli, già al fianco di Lazza lo scorso anno in occasione di “Locura Opera n.1”, l’evento live ai piedi di San Siro per il lancio dell’album.
Il Locura Summer Tour 2025 vedrà Lazza il 9 luglio sul palco dello Stadio San Siro di Milano, per la prima volta, per poi proseguire in scena nei festival estivi italiani fino al 15 agosto. “San Siro non sarà per me una gara, – ha spiegato durante un incontro con i quotidiani, tra cui Leggo – ma una sfida personale. Vorrei battere il concerto che ho fatto all’Ippodromo l’anno scorso. Lo stadio non è ancora tutto esaurito. Ma di Vasco ce ne è uno, lo stadio è il suo campionato. San Siro non è il mio campionato, è una giocata che ho voluto tentare e che sta andando molto bene”.
E ancora: “Il primo San Siro non si scorda mai (sperando che non sia l’ultimo). Una scommessa, una responsabilità. Saranno 48 i brani in scaletta, un greatest hits, tra momenti inaspettati e una scenografia con uno dei simboli che mi rappresentano. Ci saranno sia la band che l’orchestra del disco e poi alcuni amici. Non sono uno che lavora seguendo degli schemi, ma ciò che si sente di fare. Sono immediato, se mi viene un’idea la metto subito giù per paura di perdermela. Non so, quindi, cosa ci sarà dopo”.
Poi il discorso si è spostato sul privato: “Ho ripreso, e lo dico senza vergogna, ad andare da un mental coach per darmi una calmata ed affrontare le cose in maniera diversa. Dovrebbero farlo tutte le persone che si vogliono bene. Mi sento cambiato, ho una maturità diversa. Certo, quando mi trovo il paparazzo davanti al portone di casa che vuole fotografarmi con mio figlio in braccio, mi girano le palle. Però credo sia umano. Chi ha avuto modo di conoscermi, sa che sono disponibile”.