Altro che Vacanze di Natale qui pare Parenti serpenti. La faida tutta familiare a casa Vanzina è nuovamente scoppiata nelle ultime 48 ore. A far riemergere la ruggine tra Enrico Vanzina, fratello del defunto regista Carlo, e sua cognata Elisabetta Melidoni, terza moglie di Carlo e mamma di Isotta e Assia, è stata il Corriere di Roma che ha ricordato la prossima udienza che vede coinvolti gli oramai lontani parenti. Enrico e Carlo sono figli di Stefano Vanzina (Steno), una delle più grandi firme della commedia all’italiana (La patata bollente, Piedone lo sbirro, Febbre da cavallo). Enrico e Carlo hanno collaborato a loro volta insieme (Enrico allo script assieme a Carlo, Carlo alla regia) nello sfornare altri titoli cult degli anni ottanta come Vacanza di Natale, Sapore di mare, Yuppies, Eccezzziunale veramente. Carlo è morto a 67 anni nel 2018 e alcuni mesi dopo Enrico ha chiesto alla Melidoni di avere indietro i soldi che aveva prestato a Carlo negli anni passati.
Si tratta, secondo Enrico Vanzina, di 175mila euro prestati nel 2010 e altri 77mila prestati nel 2018. A quel punto Melidoni querela il cognato per tentata truffa. Nel 2023 si va all’interrogatorio ed Enrico carte alla mano mostra in tutta evidenza che la cifra richiesta è quella. Vanzina aggiunge anche che probabilmente Melidoni non è a conoscenza dei debiti del marito. L’accusa contro Enrico viene così archiviata, ma rimane in piedi l’accusa di calunnia rivolta da Enrico alla cognata che il 26 giugno prossimo avrà il suo epilogo di fronte ad una richiesta di archiviazione. Tempo qualche ora ed Elisabetta Melidoni viene intervistata dal Corriere di Roma. “Ormai nulla mi sorprende più a chi è stato capace di fare tutto questo a un fratello morto”, ha spiegato la moglie di Carlo. “Che dire?! Confido nella giustizia affinchè Carlo abbia la sua verità come uomo perbene, onesto, buono e generoso soprattutto verso chi l’ha tradito dopo la sua morte negando con i fatti la sua memoria senza un minimo d’affetto, di gratitudine verso questo bravo fratello che non ha fatto tanto ma tantissimo per lui e chi è del mestiere lo sa bene”.
Melidoni ricorda poi che ben prima la morte di Carlo i rapporti tra fratelli si erano “diradati” e che Enrico poco ore dopo la morte di Carlo ha registrato alla Siae “un’opera escludendo il fratello e di fatto i suoi eredi”. La donna spiega che Enrico si è rapportato a lei soltanto attraverso atti processuali senza mai telefonare o chiedere un incontro personale, ma anche che le cause civili intraprese da Enrico contro di lei e le sue figlie – sono tutti soci della stessa società ndr – “sono supportate da documenti che hanno sollevato alcuni dubbi” a partire dal fatto che durante l’udienza in cui Enrico si è difeso dall’accusa di truffa della cognata presentando documenti ufficiali della società ha notato “che alcune firme di Carlo apposte erano troppo diverse dalla firma che conoscevamo, così ho incaricato un consulente tecnico che ne ha dichiarato la falsità”. Infine ecco la querela di Vanzina per diffamazione alla Melidoni e alle sue nipoti “destituita di ogni fondamento tanto che c’è stata la richiesta di archiviazione”.