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Weekend da sogno a Taormina e nella Sicilia sud-orientale: città d’arte, mare blu, natura incontaminata e un patrimonio culinario unico

Da Taormina e il Parco dell'Etna, fino a Catania, Savoca, Forza D'Agrò: non basta un viaggio per scoprire tutte le bellezze siciliane. I nostri consigli per una vacanza nella Sicilia più scintillante

Testo di Rita Bossi
Weekend da sogno a Taormina e nella Sicilia sud-orientale: città d’arte, mare blu, natura incontaminata e un patrimonio culinario unico

Il mare blu che si estende a perdita d’occhio, il sole abbagliante, il profumo intenso dei suoi giardini. Taormina è qualcosa di speciale, è un modo di essere, una sensazione che non ha confronti con altre località, pur emozionanti. Un posto magico che continua a stregare i turisti di mezzo mondo, seguendo le orme di illustri predecessori, come Hemingway e Greta Garbo, Pirandello e Thomas Mann. Ha bellezze artistiche e paesaggistiche da togliere il fiato, come il Teatro Greco (III secolo a.C.), costruito sul promontorio che domina la baia. Il centro storico della città si estende lungo Corso Umberto, completamente pedonale, racchiuso a sud da Porta Catania e a nord da Porta Messina. Percorrendolo in tutta la sua lunghezza si incontrano piazze, palazzi, chiese e belvedere, ma anche tanti negozi soprattutto di ceramiche colorate e ristoranti prestigiosi.

Il mare? Lo abbiamo vissuto anche in hotel: a dieci chilometri dal centro cittadino, tra la terra e il cielo, l’Hotel Baia Taormina by CDSHotels è un quattro stelle davanti alla baia da cui prende il nome con accesso diretto alla spiaggia, raggiungibile attraverso un sentiero interno che oltrepassa il giardino e un comodo sottopassaggio. Un’oasi nella bellezza. In tutto 102 camere e suite, ma c’è anche la mega-suite, con piscina, Jacuzzi, con vista spettacolare sulla baia. Aperitivo al bar e cena in terrazza esterna del ristorante, location dall’impatto straordinario, dove gustare una cucina siciliana classica o internazionale e da dove guardare romanticissimi i tramonti. Dall’hotel si parte alla scoperta di questa Sicilia memorabile: i servizi di concierge organizzano escursioni di trekking, visite e degustazioni nelle cantine dei giovani vigneron, come Cantine Patria, azienda vinicola alle pendici dell’Etna, sul versante nord, immersa nel verde dei vigneti di Solicchiata, paesino in provincia di Catania, perfetta per ricevimenti di nozze, e interessanti itinerari sull’Etna. Raggiungibile in auto, dopo un tratto di strada con curve a gomito, si scopre la magia senza tempo di Savoca, il paese dove si girarono scene fondamentali del primo Il Padrino di Francis Ford Coppola, per molti il film più bello di sempre. Nella sua chiesa di Santa Lucia venne ambientata la famosa scena del matrimonio tra Michael Corleone ed Apollonia. A seguire una bella granita al limone al Bar Vitelli, anch’esso set di The Grandfather: sembra di tornare all’inizio degli anni Settanta.

E se non siete impressionabili fate una capatina alla cripta del Convento Agostiniano cappuccini, dove ci sono i resti mummificati di abati del luogo. Uno dei borghi più belli della Sicilia è Forza D’Agrò, villaggio medievale – in provincia di Messina -, arroccato su un colle, a 420 metri sul livello del mare, che domina la valle dell’Agrò regalando panorami e scenari ambientali pazzeschi instagrammabilissimi! Stradine strette, acciottolate, fiori ai balconi e sulle finestre, scorci incredibili che vanno dalle pendici dell’Etna sino all’azzurro Mar Ionio. Tra i monumenti storici la Chiesa della Santissima Annunziata riconoscibile per la sua architettura barocca e la sua posizione panoramica sul borgo, utilizzata come set per le riprese del film “Il Padrino” e dei suoi sequel, con Marlon Brando. Ci siamo spinti verso l’interno, a pochi chilometri da Taormina, ed ecco le Gole dell’Alcantara, una meraviglia naturale: il fiume scorre tra alte pareti scure dove la colata si è trasformata in prismi e colonne spettacolari. Tutto ciò ci racconta come sia forte e ricca l’intesa dell’Etna con i paesaggi circostanti. Trekking ed escursioni sono alcune delle attività attraverso cui è possibile conoscere quest’area. Qui, nel cuore della Valle dell’Alcantara si trova Francavilla di Sicilia, quartiere che comprende un’area archeologica ed il M.A.FRA. il nuovo museo archeologico all’interno di Palazzo Cagnone, che contiene una collezione di reperti archeologici che raccontano la vita quotidiana e la storia dell’area di Francavilla, inclusi reperti dalla necropoli di V secolo a.C. La sera, cena sul mare a Letojanni, al ristorante Da Nino, tra i migliori ristoranti di pesce in Italia e primi in Sicilia. Appassionante la visita – da non perdere – a Casa Cuseni, sulla collina di Taormina, il primo hotel europeo per artisti della storia: vi soggiornarono, da Ernest Hemingway (che vi scrisse il suo primo racconto giovanile) a Anatole France, da Tennessee Williams a Pablo Picasso, Salvador Dalì, Henry Faulkner, Ezra Pound e Greta Garbo. Qui Bertrand Russell ideò il manifesto pacifista contro le dittature e le guerre e Danilo Dolci invocò la sua resistenza non violenta.

Casa Cuseni fu realizzata da Robert Hawthorn Kitson all’inizio del Novecento, omosessuale, fuggito dall’Inghilterra che aveva appena processato e incarcerato Oscar Wilde. La villa ha un giardino storico incantato, disegnato da grandi artisti dei primi del Novecento. Caleidoscopio di sapori, odori ed eccellenze, Catania è ricca di tradizioni e arte. Ha magnifici edifici barocchi, chiese monumentali, teatri, mercati e piazze, tra cui la più famosa è piazza Duomo, punto di confluenza delle principali arterie, via Etnea e via Vittorio Emanuele. La seconda città della Sicilia ha sempre dovuto fare i conti con l’Etna, dalle cui eruzioni è stata più volte raggiunta. Ma il legame della città al suo vulcano è fortissimo! Con i suoi 3323 mt è il più alto vulcano attivo terrestre d’Europa. Un salto al Monastero dei Benedettini (oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche -– Unict) è d’obbligo. Gioiello del tardo barocco siciliano, è indicato dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Fondato nel 1558, il monastero custodisce al suo interno strade e domus romane, chiostri e le cucine del 1700 rese famose da Federico De Roberto.

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