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Confermata la condanna a 20 anni per Walter Biot, accusato di spionaggio per la Russia

La Corte d'Assise di Appello ha confermato la pena per l'ufficiale della Marina imputato per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di denaro
Confermata la condanna a 20 anni per Walter Biot, accusato di spionaggio per la Russia
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La condanna a 20 anni nei confronti di Walter Biot, il capitano di fregata arrestato dai carabinieri del Ros nel 2021 con l’accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di 5mila euro, è stata confermata in secondo grado. I giudici della Corte d’Assise di Appello hanno lasciato invariata la pena stabilita con la sentenza di primo grado emessa nel gennaio dello scorso anno, in seguito all’inchiesta dei magistrati Gianfederica Dito e Michele Prestipino.

Biot è imputato per le accuse di spionaggio, corruzione e rivelazione di notizie che per la sicurezza nazionale dovevano rimanere segrete. Nei confronti del militare, detenuto nel carcere di Velletri, oltre alla procura ordinaria ha proceduto anche quella militare dopo che la Cassazione ha ritenuto legittima la “doppia” giurisdizione considerata la diversità delle due incriminazioni.

E proprio i supremi giudici lo scorso novembre hanno resa definitiva la condanna a 29 anni e due mesi per Biot nel procedimento militare in cui hanno sottolineato che “le evidenze dimostrative possono essere interpretate solo in un modo: tra Biot e l’agente russo è intervenuto uno scambio, scheda SD versus denaro, all’interno della vettura di Biot” evidenziando una ”pluralità di elementi di prova ‘in chiaro'”.

Secondo l’accusa Biot, ripreso da due telecamere, prese una scatoletta da cui estrasse un cellulare, inserì una scheda Sd e fotografò lo schermo del pc e documenti cartacei. Poi inserì la scheda nascosta nel ‘bugiardino’ di una scatola di medicine e mise tutto nel suo zaino. Tra i 19 documenti fotografati da Biot ce ne erano alcuni Nato secret, riservatissimi, e uno Top secret.

I documenti in questione riguardavano alcuni la lotta all’Isis mentre altri mostravano debolezze e criticità dell’Alleanza Nato, specie dal punto di vista navale e marittimo. ‘Falle’ che sarebbero poi emerse proprio durante la crisi in Ucraina e l’invasione russa. L’ufficiale venne pedinato 24 ore su 24 e il 30 marzo 2021 arrestato nel parcheggio di in un centro commerciale, subito dopo aver incontrato un funzionario russo.

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