La Corte d’assise di Roma ha condannato a 20 anni l’ufficiale di Marina Walter Biot, arrestato nel marzo del 2021 in un parcheggio di un centro commerciale mentre era intento a cedere notizie coperte da segreto a funzionari dell’ambasciata russa. Le accuse contestate dai pm di Roma, che avevano chiesto 18 anni, sono anche spionaggio e corruzione. Il 9 marzo 2023 l’imputato era stato condannato a 30 anni dal Tribunale militare. L’ufficiale della Marina Militare era stato fermato dai carabinieri del Ros mentre cedeva documenti riservati ad un agente russo per 5mila euro. Era stata l’Aisi a innescare l’indagine: il servizio segreto aveva ricevuto un input sui rapporti tra i due e quel momento erano scattate le procedure per i controlli.

Secondo l’accusa Biot, ripreso da due telecamere, prese una scatoletta da cui estrasse un cellulare, inserì una scheda Sd e fotografò lo schermo del pc e documenti cartacei. Poi inserì la scheda nascosta nel ‘bugiardino’ di una scatola di medicine e mise tutto nel suo zaino. Tra i 19 documenti fotografati da Biot ce ne erano alcuni Nato secret, riservatissimi, e uno Top secret. I documenti in questione riguardavano alcuni la lotta all’Isis mentre altri mostravano debolezze e criticità dell’Alleanza Nato, specie dal punto di vista navale e marittimo. ‘Falle’ che sarebbero poi emerse proprio durante la crisi in Ucraina e l’invasione russa. L’ufficiale venne pedinato 24 ore su 24 e il 30 marzo 2021 e arrestato nel parcheggio di in un centro commerciale, subito dopo aver incontrato un funzionario russo.

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