Tutto si è compiuto. La notizia era attesa da settimane, mancava solo l’ufficialità. E adesso è arrivata: Jonathan Anderson si prende “tutta” Dior. Disegnerà le collezioni Donna e Haute Couture. Ad aprile era stato nominato direttore creativo di Dior Homme e ora, dopo l’uscita di Maria Grazia Chiuri, ha preso nelle sue mani anche la linea femminile e quella di Alta Moda. Per la casa di moda francese si prospetta un cambio di passo radicale. Nei nove anni alla guida del brand, Maria Grazia Chiuri ha lavorato in continuità con l’heritage di Dior, puntando sugli accessori e proponendo silhouette iperfemminili che valorizzassero le maestranze artigianali, i dettagli e i ricami. Per sua stessa definizione, la sua era una “visione di una moda femminile impegnata”, in costante dialogo con i temi del femminismo contemporaneo. La sfilata-evento ambientata nei giardini di Villa Albani Torlonia a Roma è sembrata a tutti l’ultimo inchino, il testamento creativo della prima donna (e prima italiana) alla guida del marchio. Un modo per ricongiungersi alla sua città natale e chiudere un capitolo.
E il prossimo? Possiamo provare a immaginarlo: Jonathan Anderson, nato in Irlanda del nord nel 1984, ha una visione unica della moda, che lo ha portato a trasformare Loewe da un brand semi-sconosciuto a label virale e desiderata. Il suo curriculum, del resto, è abbastanza peculiare: Anderson sognava di fare l’attore (e aveva anche iniziato a studiare alla Juilliard) per poi laurearsi al London College of Fashion di Londra. Qualcosa della vocazione attoriale è rimasta nel suo approccio al design: ha collaborato con Luca Guadagnino per i costumi dei film Queer e Challengers. Ricordate la famosa t-shirt “I Told Ya” indossata da Zendaya? Bene, è sua. Così come la borsa Puzzle di Loewe, la it bag campionessa d’incassi del marchio.
Oltre ad essere l’ex direttore creativo della casa di moda Loewe, Jonathan Anderson ha fondato una sua etichetta, J.W.Anderson, dove ha potuto esprimere pienamente il suo carattere dissacrante, ironico, vagamente surrealista. Le sue collezioni hanno sempre qualcosa di giocoso, inaspettato, sorprendente. Mischiano citazioni pop, silhouette esagerate, colori brillanti. E qualche tocco di studiata stravaganza: vi verrebbe mai in mente di disegnare una borsa a forma di piccione, con tanto di becco e zampette? A lui sì: la Pigeon Clutch è diventata così famosa da essere indossata anche dalla fashionista per eccellenza, Carrie Bradshaw di Sex and the City (nella nuova serie And Just Like That).
Carrie (Sarah Jessica Parker) è una fan dello stilista: ha perfino rinunciato alle sue adorate Jimmy Choo per indossare le famose scarpe-palloncino di Loewe. Ed è in buona compagnia. Negli anni Jonathan Anderson ha vestito star del calibro di Zendaya, Josh O’Connor, Nicole Kidman, Emma Corrin, Ariana Grande, Rihanna e Beyoncé (ci fermiamo qui, ma l’elenco sarebbe lungo). Star che probabilmente lo seguiranno nella nuova avventura di Dior, dove dovrà misurarsi con una lunga tradizione ben codificata dosando estro, occhio per le tendenze e padronanza degli archivi. Presto capiremo come sarà la Maison Dior rivista e corretta dallo stilista irlandese: la prima collezione Dior by Anderson sarà infatti quella maschile per l’estate 2026 e verrà presentata a Parigi il 27 giugno.
“È un grande onore entrare a far parte della Maison Dior come Direttore Creativo delle collezioni donna e uomo – ha scritto il designer su Instagram – Sono sempre stato ispirato dalla ricca storia di questa Maison, dalla sua profondità e dalla sua empatia. Non vedo l’ora di lavorare a fianco dei suoi leggendari Atelier per creare il prossimo capitolo di questa incredibile storia”.