Undici minuti. Un tempo sospeso tra la vita e la morte, durante il quale Charlotte Holmes, una donna del Kansas, negli Usa, afferma di aver varcato la soglia dell’aldilà, visitando prima il Paradiso e poi assistendo a una fugace, terrificante visione dell’Inferno. La sua storia, raccontata al canale Youtube “The 700 Club“, è una testimonianza intensa di un’esperienza di pre-morte (NDE) che ha cambiato per sempre la sua percezione della vita e della fede.
Tutto accadde nel settembre 2019. Charlotte, all’epoca 68enne, si trovava dal suo cardiologo per un controllo di routine quando, improvvisamente, la sua pressione sanguigna schizzò a valori allarmanti: 234 su 134. I medici furono chiari: “Lei sta per avere un altro ictus o avrà un infarto“. Fu immediatamente ricoverata e messa sotto flebo per abbassare la pressione, con il marito Danny al suo fianco. Poi, la situazione precipitò. “Hanno chiamato il codice di emergenzae hanno iniziato a lavorare su di lei”, ricorda il marito Danny, che temette il peggio: “Mi chiedevo se sarei mai riuscito a riportarla a casa”. Il cuore di Charlotte si fermò. Per 11 lunghi minuti, fu clinicamente morta.
Mentre i medici lottavano per rianimarla, Charlotte racconta di aver vissuto un’esperienza extracorporea: “Ero sopra il mio corpo”, ha detto, “e potevo vederli fare le compressioni toraciche. Potevo vederli, con tutte le infermiere intorno”. Poi, una transizione: “Ho sentito il profumo dei fiori più belli che abbia mai odorato e poi ho sentito la musica. Quando ho aperto gli occhi sapevo dov’ero. Sapevo di essere in Paradiso“. Il marito Danny conferma indirettamente lo stato alterato della moglie: “Lei ha iniziato a parlare dei fiori. Mi sono guardato intorno e sapevo che non c’erano fiori in quella stanza. È stato allora che ho capito che non era in questo mondo”.
Charlotte descrive il Paradiso come “un campo enorme, aperto, c’era un albero accanto a me, e poi c’era un uomo con una veste bianca“. E ancora: “Potevo vedere gli alberi, potevo vedere l’erba e tutto ondeggiava con la musica perché tutto in Paradiso adora Dio”. La sensazione era indescrivibile: “Questa sensazione semplicemente meravigliosa… come un’euforia moltiplicata per un milione. Non riesco a trasmettervi come fosse il Paradiso, perché è talmente al di sopra di ciò che possiamo immaginare, un milione di volte”. La donna sostiene di essere stata condotta in Paradiso dagli angeli, senza alcuna paura: “Non c’è paura. È come pura gioia quando gli angeli prendono il sopravvento, non c’è paura quando stai tornando a casa. È pura gioia”. Lì, dice di aver riconosciuto i suoi genitori e sua sorella, già defunti: “Non sembravano vecchi, non sembravano malati. Nessuno di loro portava occhiali, sembravano avere sui 30 anni. […] Li ho riconosciuti, lì nei loro nuovi corpi. Sembravano meravigliosi”. Un’esperienza che collega a un passo delle Scritture: “Saremo conosciuti come eravamo conosciuti”.
L’incontro più toccante, però, fu con un bambino piccolo. “Non riuscivo a capire e ricordo di aver pensato ‘chi è questo?’ e ho sentito il mio Padre Celeste dirmi, ‘è tuo figlio’“. Charlotte aveva perso un bambino a cinque mesi e mezzo di gravidanza, molti anni prima. Quando chiese a Dio come fosse possibile che fosse ancora un bambino, le fu risposto: “Lui dice che continuano a crescere in Paradiso ma non c’è tempo, è l’eternità. Quindi 48 anni [da allora] e qui mio figlio, nostro figlio, è un bambino piccolo”. Ma l’esperienza di Charlotte non si limitò alla beatitudine celeste: “Dio mi ha portato all’Inferno”, racconta con un tono completamente diverso. “Ho guardato giù e l’odore… e poi la carne putrida, ecco che odore aveva, e le urla. Dopo aver visto la bellezza del Paradiso, il contrasto nel vedere l’Inferno è quasi insopportabile”. Dio, spiega, le mostrò quel luogo terribile per avvertire alcune persone “di cosa potrebbe accadere se non cambiano il loro modo di vivere. ‘Questo è dove risiederanno'”.
Poi, il momento del ritorno: “Ho sentito Dio dire ‘hai tempo per tornare indietro e condividere‘”. Sentì sé stessa essere “risucchiata nel mio corpo. Ho sentito il dolore dove non avevo sentito dolore”. Suo marito Danny le raccontò che i medici accorsero e le sue palpebre ebbero un fremito: fu allora che lui capì che l’avrebbe riportata a casa. Dopo due settimane di ricovero, Charlotte si riprese completamente. Da quel settembre 2019, condivide la sua storia: “La gente ha bisogno di speranza“, afferma. “Vogliono sapere che c’è davvero qualcosa là fuori. […] Sono stata privilegiata nel portare persone a Cristo come mi ha chiesto di fare. […] Il Paradiso è più di quanto si possa immaginare. Posso guardarvi dritti negli occhi e dirvi con certezza, il Paradiso è reale”.