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Aurora boreale visibile in Italia? Il cielo del 1° giugno potrebbe regalare uno spettacolo unico

Una potente tempesta geomagnetica causata da un’espulsione di massa coronale potrebbe rendere visibili le aurore boreali anche alle nostre latitudini. Il picco atteso tra l’1 e il 2 giugno

di F. Q.
Aurora boreale visibile in Italia? Il cielo del 1° giugno potrebbe regalare uno spettacolo unico

Una danza di luci nel cielo, visibile anche dall’Italia. Nella notte tra l’1 e il 2 giugno 2025, l’aurora boreale potrebbe farsi vedere anche nel nostro Paese, grazie a una rara e potente tempesta geomagnetica in corso. Il fenomeno, normalmente confinato alle regioni polari, potrebbe estendersi eccezionalmente fino all’Europa meridionale, rendendo possibile l’osservazione anche dalle nostre latitudini. La causa è una forte espulsione di massa coronale (CME) avvenuta nei giorni scorsi sul Sole. Si tratta di un evento in cui la nostra stella rilascia enormi quantità di particelle cariche – elettroni e protoni – che viaggiano nello spazio a velocità elevate. Secondo la Nasa, la nube ha iniziato a colpire il campo magnetico terrestre il 1° giugno, con un impatto massimo previsto intorno alle 14 (ora italiana) e una durata prolungata nelle ore successive. Quando queste particelle entrano in contatto con la magnetosfera terrestre, generano intense correnti elettriche che interagiscono con l’alta atmosfera, dando vita agli spettacolari giochi di luce noti come aurore boreali.

Una tempesta geomagnetica di livello “alto”
L’intensità del fenomeno è monitorata dalla NOAA, l’agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani, che ha stimato una tempesta geomagnetica di livello G4 (su una scala da G1 a G5). Ciò significa che l’indice Kp, che misura l’attività geomagnetica da 0 a 9, potrebbe superare quota 7, soglia che rende l’aurora visibile anche a latitudini insolitamente basse, come quelle dell’Italia settentrionale e centrale. A rafforzare l’effetto contribuisce anche la presenza di regioni di interazione co-rotante (CIR), ovvero collisioni tra flussi di vento solare a diversa velocità che generano onde d’urto, amplificando ulteriormente l’impatto della CME.

Quando e dove guardare
Sebbene il picco dell’attività geomagnetica sia previsto per il pomeriggio, le ore migliori per l’osservazione dell’aurora saranno quelle notturne, tra domenica 1 e lunedì 2 giugno. Sarà fondamentale trovarsi in luoghi buio, lontani dall’inquinamento luminoso e con l’orizzonte libero, specialmente verso nord. Negli ultimi anni, complice il ciclo solare in fase ascendente, non è la prima volta che le aurore sorprendono anche i cieli italiani. A maggio 2024, ad esempio, spettacolari bagliori rosa e verdi sono stati immortalati da fotografi e appassionati da regioni come la Val d’Aosta, il Trentino e l’Appennino emiliano.

Come nasce l’aurora boreale
Il meccanismo alla base del fenomeno è affascinante: le particelle solari, incanalate dal campo magnetico terrestre verso i poli, collidono con le molecole di gas presenti nell’atmosfera, come ossigeno e azoto. Da queste collisioni si sprigionano energie sotto forma di luce, che si manifesta con i tipici colori cangianti – verde, rosso, viola – che danzano nel cielo. In condizioni normali, questo spettacolo rimane confinato oltre il Circolo Polare Artico. Ma durante tempeste geomagnetiche intense, l’aurora può scendere di latitudine, arrivando addirittura alle Alpi e, nei casi più eccezionali, alle regioni centrali italiane.

Infine, un consiglio per gli osservatori: tenete d’occhio gli aggiornamenti dell’indice Kp e le app dedicate all’aurora boreale per avere previsioni in tempo reale. E se il cielo sarà sereno, alzate lo sguardo: la notte tra l’1 e il 2 giugno potrebbe regalarvi uno spettacolo celeste senza precedenti.

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