Andrew Brookman ha raccontato la sua storia al New York Post. A 47 anni è ancora vergine perché “terrorizzato dall’idea di avere rapporti intimi con qualcuno”. L’uomo afferma di essere sempre stato “timido” e di aver sofferto di bullismo a scuola.
I suoi genitori hanno divorziato quando aveva 10 anni, alimentando la sua paura di essere socievole e di avviare relazioni intime. Andrew non voleva affrontare discussioni e aveva “paura della vita”, preferendo quindi stare da solo. Le sue paure derivavano anche dalla repressione della sua sessualità e dall’omofobia vissuta durante la sua crescita. Il porno è diventato il suo “unico sfogo” e punto di riferimento per il sesso e Andrew afferma di aver lottato contro una dipendenza dal guardarlo fino a due ore a notte, tutti i giorni, quando aveva 30 anni.
Ora sta iniziando ad aprirsi sulla sua sessualità e non si vergogna più di essere vergine a 47 anni. Sente di potersi identificare con le persone del nuovo programma di Channel 4, “Virgin Island”, un corso unico sull’intimità per aiutarle a superare le paure che le frenano.
“Non ho mai avuto una relazione. Vedere altre persone divorziare e assistere a discussioni mi ha fatto temere di essere socievole e intimo. Non volevo passare attraverso tutto questo. Preferisco stare da solo. – ha dichiarato – Non avere fiducia in me stesso, autostima e amor proprio, e sentirmi represso riguardo al sesso, mi ha spinto a cercare una terapia perché ero terrorizzato all’idea di entrare in intimità con qualcuno. Non mi vergogno di essere vergine”.
E ancora: “Sono sempre stato timido e silenzioso. Ho sempre avuto paura, sono sempre stato emotivo. Sono stato vittima di bullismo a scuola. Ero diverso. Ero strano. Da adolescente mi piacevano le ragazze, ma non sapevo cosa fare. Volevo andare avanti, ma non ci riuscivo a causa della mia sicurezza. A 16 anni mi sono reso di essere attratto dagli uomini e dall’omosessualità, ma avevo paura di aprirmi sulla mia sessualità a causa dell’omofobia. La paura è cresciuta. Mi sono nascosto. Verso i 30 anni sono andato in terapia e mi sono stati prescritti antidepressivi, ma ho comunque faticato a superare la sua paura. Ho anche affrontato la dipendenza dal porno a 30 anni, quando ho comprato casa, guardavo porno gay ogni sera. Era la mia unica via d’uscita. Era il mio unico modo di sentire e vedere il sesso.
Andrew ha deciso di aprirsi e di condividere la sua esperienza attraverso la scrittura di un libro intitolato “I colori di un uccello raro”. Scrivere delle sue emozioni lo ha aiutato a superare la vergogna che provava. Inoltre, si è offerto volontario per la prima volta al suo club LGBTQ+, un passo importante per lui. Andrew sottolinea di non apprezzare quando le persone si prendono gioco delle altre vergini.