Bianca Balti denuncia l’indisponibilità di farmaci essenziali per i pazienti oncologici. La nota modella chiede che le case farmaceutiche rendano più accessibili i medicinali necessari per il trattamento del cancro, sottolineando l’urgenza di questo problema che colpisce molti malati.
La modella italiana ha annunciato di essere in remissione, dopo aver affrontato il tumore ovarico. Lo scorso settembre aveva rivelato ai suoi fan di aver scoperto la malattia, a seguito della quale è stata operata e ha completato il ciclo di cure chemioterapiche.
“Sono una paziente oncologica. – ha affermato- I farmaci che sto aspettando non sono facoltativi, mi salvano la vita. Ho una carriera, una vita e delle responsabilità. Devo viaggiare per lavoro, ma non posso farlo in sicurezza senza le pillole che mi state negando”.
Bianca Balti si è rivolta pubblicamente sui social per denunciare la mancanza di farmaci essenziali per il trattamento del cancro, ritenendo inaccettabile che le aziende farmaceutiche non li rendano disponibili sul mercato. L’attrice ha espresso il suo forte disappunto, affermando di aver trascorso ore al telefono senza riuscire a ottenere risposte concrete sulla questione.
La Balti ha sollecitato un intervento urgente da parte delle autorità competenti per affrontare questa problematica che, secondo lei, si sta aggravando proprio quando c’è più bisogno di un supporto adeguato.
“Anni fa ho tolto il seno, operazione che dura sette ore. – ha raccontato a Vanity Fair lo scorso marzo – Non sai che impatto avrà sul tuo aspetto fisico e io lavoro col mio corpo. Non è una passeggiata: io ho fatto una scelta coraggiosa togliendomi il seno. Sapere di essere predisposti è un discorso, fare l’operazione un altro. Lo consiglio a tutti, certo. Ma non è facile. Io facevo tutti i controlli e avevo deciso di rimandare. Mettersi in sicurezza e prevenire è un tema di cui voglio essere portavoce. Ma non voglio sentirmi in colpa per non aver tolto subito le ovaie. È sminuente”.
E ancora: “Non puoi lasciare una donna sola nelle sue paure. E giudicarla pensando sia una decisione facile da prendere. Fa paura. Ti cambia il corpo. Ti fa andare in menopausa precoce. C’è una complessità che non va sminuita. O chi scoprirà questa mutazione genetica si troverà sola e non in grado di scegliere. Sai chi mi ha aiutato davvero? Una dottoressa che mi ha visitato e mi ha detto: come sei coraggiosa. Mi sono sentita vista. E capita. Solo quello mi ha aiutato a scegliere”.
