Il 26 maggio non è una data come le altre per Nicoletta Romanoff. È il giorno in cui, nel 1997, perse suo fratello Enzo Manfredi, morto suicida a soli 21 anni. A distanza di 27 anni, l’attrice lo ha ricordato così sui social. “Non riesco più a distinguere tra te e il Cielo… Questo è il primo 26 maggio condiviso con tutte le persone che hanno letto il mio libro, imparando a conoscere mio fratello e la nostra storia. In questo giorno la mia mamma ed io abbiamo ricevuto un dono dal nostro cielo condiviso”, ha scritto in un post su Instagram, accompagnato da una foto in bianco e nero del fratello.
“Abbiamo attraversato la Porta Santa con tantissimi bambini in festa per questo Giubileo della Speranza! La Pietà di Michelangelo ci ha accolte manifestando tutta la Misericordia di Dio verso il dolore di una perdita così significativa. Tutto è possibile a Dio. Una preghiera per mio fratello Enzo – Manfredi ora anche un po’ di tutti coloro che hanno letto il mio libro”, conclude l’attrice.
Il dolore per la perdita del fratello ha segnato la sua vita e ha trovato spazio in un libro pubblicato per Rizzoli, intitolato “Come il tralcio alla vite”. E l’aveva presentato anche a FqMagazine, parlando così del lutto: “Una devastazione. È stata l’esplosione di una bomba all’interno della mia vita e della mia famiglia”. E si era lasciata andare a un affettuoso ricordo: “Quando mi ha organizzato una cena sorpresa in combutta con quello che all’epoca era il mio ragazzo. Enzo Manfredi è tornato apposta da Londra e mi sono ritrovata in un ristorante. C’erano dieci dei miei migliori amici e al centro del tavolo c’era mio fratello che mi aveva fatto la sorpresa”.
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