Marco Carta ha tentato di approdare a Eurovision Song Contest 2025 con il brano “Solo fantasia“, tramite il concorso “Una voce per San Marino”. Alla fine ha vinto Gabry Ponte. “La mia carriera non è stata lineare, ma nessuna lo è. – ha raccontato al settimanale Chi – Ci sono stati momenti bellissimi e momenti in salita. Ora è uno di quelli belli. Ho un tour estivo pieno, i miei pezzi girano in radio e Solo fantasia mi ha dato una bella rinfrescata, anche mediatica. Io ho sempre vissuto di musica, ma non solo di musica”. Il brano è stato scritto e prodotto da Alessandro Gemelli , insieme a Tony Maiello, Matteo Chirivì, Simone Giacomini e Marco Rettani,
E poi una riflessione: “Ho vissuto anche di aspettative, di giudizi, miei e altrui. Ho avuto momenti in cui non mi sentivo mai abbastanza. Ma ho lavorato su di me, anche grazie alla persona che ho accanto. Il mio compagno è lo chef più riservato del mondo, ma è l’uomo che mi ha fatto più bene in assoluto. Ho smesso di rincorrere l’idea di dover dimostrare sempre qualcosa. Oggi so chi sono, cosa voglio e soprattutto chi voglio accanto. Ho imparato a godermi anche la solitudine, che prima mi spaventava. Prima avevo bisogno costante di compagnia, amici, movimento. Adesso so stare da solo. E questo fa la differenza”. Un primo bilancio in attivo: “A 40 anni invece di sentirmi più vecchio, mi sento più sereno. La felicità, per me, è equilibrio. E io ora sto in equilibrio”.
Marco Carta ha vinto ad “Amici di Maria De Filippi” nel 2008 e poi ha trionfato anche al Festival di Sanremo 2009 con “La forza mia”. “È stato meraviglioso, ma anche prematuro. – ha ricordato Carta – A 21 anni non sei davvero pronto. Hai la voce, la voglia, ma ti mancano le difese. E attorno hai solo squali. Io ne ho incontrati tanti. Ho perso molti soldi, ho sbagliato fidandomi delle persone sbagliate. Forse se fosse successo tre anni dopo, avrei scelto meglio. Ma nel complesso non rimpiango nulla. Ho fatto cento volte di più di quello che avrei mai osato sognare, nel bilancio sono decisamente in attivo”.
Poi l’ammissione: “A volte ho avuto meno fortuna, a volte non ho colto il momento giusto. Forse ho scelto di non espormi troppo per paura che il pubblico si stancasse. E poi sono fatto così: amo la tv, ma non voglio che diventi il mio unico volto. Preferisco esserci meno, ma in modo autentico. Non voglio diventare uno di quei personaggi che parlano sempre, ma poi non cantano più. Voglio restare fedele alla mia voce”.
Infine un desiderio: “Vorrei tornare a Sanremo nel 2026. Ci sto lavorando. I tempi sono giusti. E se ci sarà la canzone giusta, la proporrò. Se no, aspetterò. Perché davvero vorrei andarci con qualcosa che mi rappresenta fino in fondo. Ho lavorato sulla scrittura, sulla voce, sul suono. Voglio che si senta la maturità che ho raggiunto. E la libertà”.