Si intitola “Inferno” il nuovo singolo di Anna Tatangelo. “Non ho più nulla da dimostrare – ha dichiarato l’artista nel presentare il brano – Ora canto per me, per il piacere di farlo, con la gioia di essere finalmente libera”. Poi a “Le Iene” con un lungo monologo ha spiegato meglio il concetto e il senso del sentirsi libera, nonostante il giudizio altrui.
“Ho passato quasi tutta la mia vita a giustificare la mia esistenza, a spiegare chi fossi e perché – ha raccontato -. A quindici anni mi davano della vecchia, a venti si scandalizzavano perché avevo fatto un figlio con un uomo che aveva il doppio dei miei anni (Gigi D’Alessio) e poi perché ne ho scelto uno più giovane. I miei desideri, i miei meriti, i miei successi, se di successo Anna Tatangelo è autorizzata a parlare, sono sempre passati in secondo piano, dietro alla domanda. Perché, Anna? Perché?”
E ancora: “Ma tutti si sono sempre fermati alla superficie. Che poi scelte… Quanti di voi hanno deciso di chi innamorarsi e quando? Quanti hanno scelto di trovarsi cucito addosso dalla nascita la paura di non piacere, l’idea di non essere abbastanza per nessuno?”.
La cantante ha anche citato Mina “la più grande di tutte, fu costretta a giustificarsi per le sue relazioni o per la sua forma fisica. Tanto da dire in un’intervista: Lo so, sono grassa, ma anche Ella Fitzgerald lo è. È colpa mia se in questo periodo alla colonia francese preferisco il brodo dagli occhi fondi? Diceva di non essere mai riuscita ad abituarsi alla curiosità del pubblico, al bisogno di spiegare. Forse neppure io mi ci sono abituata”.
La conclusione: “Oggi ho due ancore: mio figlio e la musica. Non puoi essere superficiale nell’accudire un figlio e nemmeno in una canzone, altrimenti non sopravvive al tempo. È solamente a loro che devo delle spiegazioni. Ma guarda un po’, sono gli unici due da cui non mi vengono nemmeno chieste”.
Insieme al nuovo singolo, Anna Tatangelo ha annunciato anche due concerti evento dal titolo Tatangeles: l’11 novembre alla Casa della Musica di Napoli e il 25 novembre ai Magazzini Generali di Milano.