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“Sting mi ha sgridato perché mi sono fatto male alla mano usando una motosega, mi ha detto ‘sei pazzo’. Lucio Dalla mi disse, ‘per avere successo bisogna soffrire'”: parla Nek

Un incidente, quello alla mano, che "ha creato una sofferenza pesante, non avevo idea se sarei riuscito a tornare a suonare o comunque a tirar fuori di nuovo la verve. Ho rischiato di perdermi d’animo", racconta il cantautore al Corriere della Sera

di F. Q.
“Sting mi ha sgridato perché mi sono fatto male alla mano usando una motosega, mi ha detto ‘sei pazzo’. Lucio Dalla mi disse, ‘per avere successo bisogna soffrire'”: parla Nek

Tra “trattore e Ferrari” sa bene cosa scegliere, ed è naturalmentei il primo. Nek si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Quasi “contadino mancato”, inizia il tour a luglio ma nonostante il successo resta a Sassuolo: “Qui ho gli amici, le colline, la piccola realtà di paese che mi protegge e mi coccola. E io ho bisogno di cose normali nella straordinarietà della mia vita”.

E dalla chitarra (data dall’ostetrica che fece nascere lui e suo fratello alla mamma) si passa al basso, che ha iniziato a suonare ascoltando i Police. Sting, che con lui ha in comune “la passione per la terra”, lo ha sgridato: “(Perché) mi sono fatto male alla mano usando una motosega. L’ho incontrato un paio di anni dopo l’incidente, gliel’ho raccontato. E lui: ‘sei pazzo! Le devi curare bene le tue mani, non devi lavorare in campagna è troppo pericoloso'”.

Un incidente, quello alla mano, che “ha creato una sofferenza pesante, non avevo idea se sarei riuscito a tornare a suonare o comunque a tirar fuori di nuovo la verve. Ho rischiato di perdermi d’animo”. Ma Nek non lo ha fatto, e tra le tante cose che ricorda nel corso dell’intervista c’è qualcosa che gli disse Lucio Dalla: “Nekkino — mi chiamava così — per avere successo bisogna soffrire… Ad Aosta, al Festival di Radio Italia solo musica italiana, lui era ospite d’onore io ero tra i partecipanti. Cantai Amami che aveva una tonalità difficilissima e presi delle stecche assurde. Lui mi aveva già ascoltato a Castrocaro, complimentandosi per la mia voce. Dopo quell’esibizione mi prese da parte: ‘È colpa delle emozioni se hai sbagliato, soltanto l’esperienza e la sofferenza ti aiutano a tirarle via’. Aveva ragione”.

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