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“Non indossate mai la tuta in aereo. In bagno finisce sul pavimento che è inzuppato di pipì, non viene lavato spesso”: la rivelazione dell’hostess Cher

Sconsigliati anche i sandali: "Il tappeto sull'aereo è molto sporco, c'è chi ci vomita"

di Paolo Aruffo
“Non indossate mai la tuta in aereo. In bagno finisce sul pavimento che è inzuppato di pipì, non viene lavato spesso”: la rivelazione dell’hostess Cher

Vi siete mai domandati quanto possano essere realmente puliti gli aerei su cui viaggiamo, nonostante le procedure di igienizzazione messe in atto dalle compagnie aeree? Lo rivela un’assistente di volo che, in un recente video su TikTok, ha fortemente sconsigliato di indossare un particolare tipo di abbigliamento durante il volo, proprio per ragioni igieniche.

Cher – questo il nome dell’assistente di volo – ha innanzitutto sconsigliato alle donne di indossare una tutina: “Non indosserei mai, mai, mai una tuta. Quando vado in bagno, quella cosa finisce sul pavimento, che è inzuppato di pipì e non viene lavato spesso. Mi piacerebbe conoscere una media della pipì che finisce sul pavimento delle toilette degli aerei ma probabilmente sarebbe molto più di quanto potremmo pensare. Non indosserei neanche i pantaloncini, non sapete quante volte vengono cambiati i pannolini direttamente sui sedili, per non parlare di chi vomita”, ha detto la hostess, parlando di infezioni micotiche e “strafilococco“.

Niente da fare anche per la scarpe a infradito o, più in generale, aperte: “Non viaggerei mai con i sandali, mai. Il tappeto sull’aereo è molto sporco, c’è chi ci vomita, poi ci sono gli amici a quattro zampe, chi ci si strofina i piedi nudi”. Anche i top a contatto diretto con la pelle sono da escludere: “Morirai di freddo di verrai a chiedere una coperta”, ha detto lei. Da evitare, secondo la hostess, anche il maglione o la felpa senza avere qualcosa sotto: “Ho avuto vere e proprie emergenze perché qualcuno aveva molto caldo e dovevamo togliersi il maglione…”.

Quindi il consiglio finale: “Gli strati sono fondamentali quando si vola. Può fare freddo o caldo torrido. E il caldo, su un aereo, è un tipo di caldo diverso”. Insomma, è bene indossare capi che mirino alla comodità ma tenendo sempre conto che l’aereo è un posto molto affollato e non conosciamo le abitudini di igiene di tutti i passeggeri.

Anche il Time aveva parlato della pulizia degli aerei con un focus sui luoghi più che sull’abbigliamento. La nota rivista statunitense ha ripreso uno studio del 2015 di TravelMath, che ha analizzato alcuni campioni su superfici dure degli aerei. Il risultato? Non certo dei migliori. Innanzitutto una premessa legata più che altro alla salute: è stato fatto notare che il primo modo in cui ci si può ammalare in aereo deriva dal fatto che c’è un grande sbalzo di umidità tra l’aria in cabina e quella, per esempio, in casa. Dunque l’esposizione all’aria secca può colpire le persone con basse difese immunitarie e farle ammalare (più genericamente di raffreddore).

Quali sono, invece, i cinque posti dell’aereo più sporchi? Si parte dai tavolini. Proprio così, il dottor Charles Gerba, microbiologo presso l’Università dell’Arizona, ha dichiarato al Time che i vassoi da lui testati nell’ambito della ricerca contenevano virus del raffreddore, virus parainfluenzali umani, norovirus (che può causare diarrea e vomito) e il superbatterio MRSA, che provoca infezioni della pelle.

A seguire, le prese d’aria e le cinture di sicurezza. I bocchettoni dell’aria condizionata che fanno ricircolare l’aria e rinfrescare i passeggeri, sono pieni di batteri. Stesso discorso vale per le cinture di sicurezza, toccate e utilizzate da tutti i passeggeri. Poi, ovviamente, il bagno. Il Dottor Gerba ha spiegato di aver trovato Escherichia coli coliforme fecale su alcuni dei lavandini, delle manopole dello sciacquone e dei sedili del WC che ha testato. Il consiglio è di usare un tovagliolo di carta sulla serratura della porta quando si esce. L’esperto ha spiegato che questa è l’unica precauzione che non manca mai di prendere.

Quindi la tasca del sedile, posta di fronte e spesso utilizzata come un cestino della spazzatura (fazzoletti sporchi, pannolini usati etc.). Sugli aerei che effettuano rapidi scali a terra, gli addetti alle pulizie potrebbero non avere nemmeno il tempo di svuotare le tasche dei sedili, figurarsi di disinfettarne il tessuto. Uno studio della Auburn University in Alabama ha scoperto che i germi che proliferano all’interno della tasca sopravvivono fino a sette giorni. L’unico modo veramente efficace per superare il problema è quello di non utilizzarla.

Infine, forse inaspettatamente, ci sono i sedili che si trovano sul corridoio. Spesso i più ambiti, poiché consentono maggior libertà per alzarsi e muoversi. Tuttavia, i poggiatesta di questi sedili sono i più sporchi di tutti, in quanto la gente che cammina lungo il corridoio tende ad appoggiare la mano per sorreggersi e non cadere. E spesso lo fanno dopo essere usciti dal bagno. Per cui attenzione a toccarsi la faccia, mettersi le mani in bocca o strofinarsi gli occhi dopo aver toccato questi sedili. Il consiglio finale è quello di avere sempre con sé gel e salviette disinfettanti da utilizzare quando è necessario.

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