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È morto a 35 anni Nikita Tkachuk, “l’Hulk russo”. Il dolore della moglie: “I reni hanno smesso di funzionare, ora sono sotto choc”

A provocare il decesso sarebbero state le iniezioni prolungate di Synthol, un composto oleoso usato per gonfiare artificialmente i muscoli. Aveva iniziato a pentirsi delle sue scelte, dichiarando: "Se il vostro braccio è di 45 o 50 cm, cosa cambierà nella vostra vita?"

di F. Q.
È morto a 35 anni Nikita Tkachuk, “l’Hulk russo”. Il dolore della moglie: “I reni hanno smesso di funzionare, ora sono sotto choc”

Aveva 35 anni Nikita Tkachuk, soprannominato “l’Hulk russo” per la massa muscolare ottenuta con metodi estremi. È morto in ospedale un continuo aggravarsi improvviso delle sue condizioni, causato da un’insufficienza multipla d’organo. A provocare il decesso, secondo quanto riportato dal The Sun, sarebbero state le iniezioni prolungate di Synthol, un composto oleoso usato per gonfiare artificialmente i muscoli. La moglie, Maria, anche lei culturista, ha confermato la notizia: “I suoi reni hanno smesso di funzionare. [Ha sofferto] di edema polmonare e il suo cuore ha ceduto. Ci sono state molte prove nel corso degli anni. [Le sue] risorse si sono esaurite. Non ci sono altre parole per ora, solo shock”.

A soli 21 anni aveva ottenuto il titolo di Maestro dello Sport in Russia, con risultati fuori dal comune nel powerlifting. Uno stacco da terra da 350 kg, squat da 360 kg, e 210 kg di distensione su panca. Poi la rischiosa svolta. Dopo aver firmato un contratto con un’azienda farmaceutica per sponsorizzare i suoi prodotti, aveva iniziato un ciclo intensivo di iniezioni di Synthol. E aveva iniziato a pentirsene, lanciando un monito a chi lo seguiva e ne idolatrava i risultati: “Vi consiglio di ripensarci, di soppesare tutto, di rifletterci. Non capisco… Beh, se il vostro braccio è di 45 o 50 cm, cosa cambierà nella vostra vita? Perderete molta salute. Non ne vale la pena. Se potessi tornare al 2015-2016, non lo farei. Ho rovinato la mia carriera sportiva”

Negli ultimi anni, le conseguenze si erano fatte sempre più gravi: diagnosi di sarcoidosi, calcificazioni nei reni, nei muscoli, persino nei vasi sanguigni. “Poi le stesse formazioni sono state trovate nella zona dell’articolazione dell’anca”, aveva scritto. “Hanno fatto una risonanza magnetica e hanno scoperto che i vasi sanguigni e i reni erano ostruiti dal calcio”. Più volte è stato sottoposto a interventi chirurgici, cercando di riprendersi e tornare ad allenarsi.

Dopo la morte, la Federazione Sportiva di Potenza di Ukhta, nella Repubblica dei Komi, ha diffuso un messaggio pubblico: “Esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia, agli amici e alla moglie Maria per l’improvvisa scomparsa del nostro caro amico e talentuoso atleta Nikita Tkachuk. Per molti anni, Nikita ha raggiunto il successo nel powerlifting, nella forza estrema e nel bodybuilding, ispirando chi gli stava intorno con la sua determinazione e perseveranza. I nostri pensieri sono con voi in questo momento difficile. Nikita rimarrà per sempre nei nostri ricordi come un’atleta eccezionale e una persona dal cuore grande”.

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