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Delitto di Garlasco, la mamma di Alberto Stasi: “Sconvolta, è uno schifo. Pronta a incontrare Rita Poggi”

"Quello che sta vendendo fuori è sconvolgente. È uno schifo. È stata un’indagine in una sola direzione, fin dall’inizio" dice la donna in una intervista
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Mentre le nuove indagini sul delitto di Garlasco sono in fase di accelerazione, arrivano le dichiarazioni di Elisabetta Ligabò Stasi, la madre di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. “Quello che sta vendendo fuori è sconvolgente. È uno schifo, mi dispiace usare questa parola. Ma è un vero e puro schifo”, ha detto la donna in un’intervista a La Stampa, commentando gli ultimi sviluppi della vicenda. La donna, che in passato ha firmato un esposto contro Sempio che ha portato a un’indagine poi archiviata, si dice incredula: “Io non me lo spiego, davvero mi sembra incredibile. Credo che questa domanda vada fatta a chi ha condannato mio figlio. Alberto si è sempre dichiarato innocente e adesso la verità sta finalmente venendo a galla”. E aggiunge: “Neppure per un minuto ho messo in discussione l’innocenza di mio figlio”. Prima le tracce di Dna trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, poi l’impronta digitale individuata sulla parete destra della taverna della villetta di via Pascoli sono gli elementi su cui punta la procura di Pavia che ha iscritto Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi, per concorso in omicidio con Alberto Stasi o con ignoti.

Dell’indagato, però, non vuole parlare. “Io quella persona non voglio sentirla nemmeno nominare. Di lui non parlo, assolutamente”. Non tace, invece, sul fatto che chi allora valuto non utilizzabile l’impronta repertata con il numero 33, cioè l’allora capo del Ris Luciano Garofano, adesso è nel collegio difensivo di Andrea Sempio. “Certo che ci ho fatto caso, lo so bene. È la solita compagnia. Tutti uniti, da sempre, contro mio figlio Alberto – dice -È stata un’indagine in una sola direzione, fin dall’inizio. Non so perché sia andata così, ma questo è quello che è successo”. L’impronta fu considerata inutile nel 2007, ma nel 2020 i carabinieri la attribuirono all’assassino. Il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, ha spiegato che l’impronta è stata però “rianalizzata con nuove tecniche rispetto al 2007 ed è di Sempio”

In ultimo le parole sulla madre di Chiara Poggi, la signora Rita Preda che sulle nuove indagini ha detto: “Ipotesi stravaganti. Il condannato è Alberto Stasi“. “Io capisco il suo dolore, che è immenso, lo immagino. Però, mi dispiace: non comprendo questa ostilità, questa chiusura”, afferma la signora Ligabò Stasi. E alla domanda se in questi anni ha mai provato a contattare i genitori di Chiara, risponde: “Credo che non vogliano. Vedo che sono sempre molto ostili nei nostri confronti. Io, da parte mia, mi potrei avvicinare, ma da parte loro non c’è questa disponibilità. Cosa faccio? Vado a sbattere contro un muro? Se una persona non ti vuole più incontrare, non la puoi obbligare. Devo essere sincera. Non ci ho provato” a incontrarli “ma sarei pronta a farlo“, conclude.

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