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Ultimo aggiornamento: 21:33 del 20 Maggio

Referendum, Adelmo Cervi dà del “bastardo” a La Russa: “Vergognoso sia seconda carica dello Stato”. E lui risponde

Il figlio di Aldo, uno dei sette fratelli antifascisti fucilati dai repubblichini, ha parlato dal palco della maratona proposta dal comitato promotore del referendum
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“Di un bastardo come La Russa non c’è bisogno di parlare. La cosa vergognosa è che un bastardo del genere sia la seconda carica dello Stato”. È l’attacco lanciato da Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli antifascisti fucilati dai repubblichini a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943 per la loro attività partigiana, dal palco della maratona organizzata dai comitati promotori del referendum. Cervi è stato uno dei partecipanti che per tutto il pomeriggio di lunedì 19 maggio si sono alternati sul palco di piazza Vittorio invitando al voto per i referendum dell’8 e 9 giugno. Sul palco con una felpa con scritto Fiom, Cervi ha proseguito: “Vergognoso che ci governa gira ancora con la fiamma tricolore appiccicata al vestito. Non c’è bisogno di perdere tempo anche perché non abbiamo tempo da perdere per parlare di questa gente”.

L’affermazione ha suscitato l’ira della maggioranza che ha chiesto a Maurizio Landini di “dissociarsi” da Cervi. “Non ci importa nulla, che dobbiamo anzi non accettare nessun tipo di provocazione che vorrebbe fare scendere il confronto politico a un livello incivile – ha risposto lo stesso La Russa a margine di una mostra su Sergio Ramelli al Parlamento europeo – A noi interessa continuare a camminare lentamente, meno lentamente possibile, nella direzione di un riconoscimento reciproco della libertà di esprimere le proprie idee“.

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