Chiamate moleste e truffe con numeri di telefono “truccati”, le nuove misure dell’Agcom contro lo spoofing

Dopo il (poco efficace) Registro pubblico delle opposizioni arriva un altro strumento di difesa dei cittadini da call center molesti e truffe telefoniche. L’Agcom ha adottato misure che dovrebbero agire come un filtro contro il cosiddetto spoofing, cioè le chiamate in arrivo da utenze “travestite” da numeri fissi italiani – magari quello della banca, o addirittura delle forze dell’ordine – per indurre il malcapitato a rispondere, salvo finire vittima di un tentativo di truffa o di un teleselling aggressivo.
Una nota dell’autorità informa che il 30 aprile è stato adottato un nuovo Regolamento con disposizioni a tutela degli utenti, che abroga e sostituisce il precedente regolamento del 2016. È l’esito dei lavori di un tavolo tecnico “dedicato ad approfondire misure per rafforzare la trasparenza delle condizioni dell’offerta dei servizi di comunicazione elettronica e per contrastare la pratica del cosiddetto spoofing, ossia l’illegittima modifica del numero telefonico del chiamante (cosiddetto CLI – Calling Line Identity). Al tavolo tecnico hanno partecipato le principali associazioni dei consumatori, le associazioni di imprese, gli operatori di servizi di comunicazione elettronica, esperti e operatori di altri settori direttamente incisi dal fenomeno”.
È in particolare previsto il blocco delle chiamate provenienti dall’estero verso l’Italia che espongano un identificativo del chiamante corrispondente, in modo illegittimo, a un numero italiano. Gli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri avranno l’obbligo di bloccare e non terminare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Le misure diventeranno operative in due passaggi, a partire dalla pubblicazione del provvedimento: il primo, dopo tre mesi, riguarderà il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, dopo sei mesi riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Le attività del tavolo tecnico proseguiranno per identificare ulteriori misure, in grado di contrastare altre tecniche di contraffazione dell’identità del chiamante nell’ambito delle chiamate gestite completamente nel territorio nazionale.