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“L’invio di armi a Kiev? Lontano dagli occhi dell’opinione pubblica”: la “svolta” di Merz in Germania per ora è per meno trasparenza

Il "nuovo" leader in Europa ferma ogni informazione sulle forniture a Kiev. Il motivo ufficiale è quello di "non dare vantaggio a Putin", ma in ballo c'è la consegna dei missili da crociera Taurus
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Il governo tedesco sceglie la mancanza di trasparenza sulle armi a Kiev. Così, il cancelliere ha fatto sapere che l’esecutivo non darà più notizie all’opinione pubblica sulla consegna di armi all’Ucraina. Friedrich Merz ha detto che “sotto la mia guida il dibattito sulle forniture di armi, sui calibri, sui sistemi d’arma e via discorrendo sarà tenuto lontano dagli occhi dell’opinione pubblica”. Il motivo ufficiale è di raggiungere una “ambiguità strategica” nella comunicazione e nascondere le proprie azioni all’avversario, impedendo alla Russia di trarre vantaggi dalle informazioni.

La diffusione degli elenchi aggiornati dei sistemi e dei beni consegnati a Kiev era stata ottenuta dietro pressioni di singoli parlamentari e dei media e adottata dal 21 giugno 2022. Il vecchio governo Scholz già dopo tre giorni dall’invasione russa del febbraio 2022 aveva infatti deciso di aiutare l’Ucraina, ma per i primi quattro mesi circa aveva dato informazioni solo sporadiche. Successivamente e fino ad oggi tutte le armi consegnate e le relative quantità sono invece state elencate sul sito governativo. L’elenco è stato anzi aggiornato l’ultima volta il 6 maggio, giorno della nomina del nuovo esecutivo, per difendersi dall’accusa secondo cui la Germania stesse facendo troppo poco. Si apprende così che la Repubblica federale ha fornito materiale bellico per circa 5,2 miliardi di euro e addestrato più di 10mila soldati ucraini.

Altri Paesi occidentali d’altronde non hanno seguito questo approccio di trasparenza. Già mercoledì, durante la visita del Cancelliere Merz a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron aveva sottolineato che era stato concordato di non parlare più pubblicamente di singoli sistemi d’arma dati all’Ucraina. Lo aveva detto proprio in risposta a una domanda sulla possibile fornitura da parte della Germania di missili da crociera Taurus al Paese attaccato, sottolineando che d’ora in poi nelle conferenze stampa non si parlerà più di categorie e modelli di armi “perché è possibile che anche l’esercito russo ascolti la risposta alle domande”.

In effetti una correzione di rotta che suona ambigua dopo tre anni di informazioni tedesche non secretate e che permette di ipotizzare che sia proprio legata alla possibile consegna dei missili Taurus, capaci di raggiungere anche Mosca. La Russia ha minacciato Berlino di considerarla come una entrata in guerra. Il governo tedesco non deve avere l’approvazione del Parlamento nazionale per le consegne di armamenti, bensì solo nel caso di dispiegamento di truppe. Probabilmente adesso le comunicazioni saranno fatte alla sola commissione Difesa del Bundestag in seduta segreta.

Il cancelliere tedesco non ha rivelato se il nuovo governo fornirà i missili Taurus all’Ucraina. Durante la campagna elettorale, però, Merz aveva sottolineato di essere pronto a consegnarli, ma solo in coordinamento con gli alleati. Ma con questa nuova disposizione contro la trasparenza, da oggi sarà più difficile saperlo.

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