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Vietato giocare ai scacchi: l’ultima prescrizione dei Talebani in Afghanistan

La decisione del governo motivata dal rischio che possa essere una "fonte di gioco d'azzardo". Non è stata chiarita l'eventuale sanzione
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La foto che vedete qui sopra è un lontano ricordo. E’ del 2021 ed è stata scattata in una scuola per ragazze. Ora però in Afghanistan sarà negato anche agli uomini sedersi di fronte a delle scacchiere. La già notevole lista di divieti del governo dei Talebani in Afghanistan si allunga un altro po’. All’elenco si aggiungono appunto gli scacchi fino a nuovo avviso per timore che possano essere una fonte di gioco d’azzardo e quindi violino la moralità. Gli scacchi “sono considerati un mezzo per scommettere denaro“, il che è proibito dalla legge sulla diffusione della virtù e la prevenzione del vizio (c’è anche una sigla: Pvpv), approvata lo scorso anno, ha detto Atal Mashwani, portavoce della Direzione sportiva. Trattandosi di un argomento di “questioni religiose“, “gli scacchi saranno sospesi in Afghanistan finché queste considerazioni non saranno affrontate”, ha aggiunto senza specificare la sanzione per la violazione.

Azizullah Gulzada, 46 anni, proprietario di un bar di Kabul dove i clienti si dedicavano volentieri a questo gioco, afferma che farà rispettare il divieto, ma non è convinto dalle argomentazioni religiose. “Molti Paesi musulmani hanno giocatori di livello internazionale che partecipano a partite internazionali”, ha detto alla France Presse. “Molti giovani venivano qui ogni giorno, senza soldi su cui scommettere”, aggiunge, rammaricandosi del fatto che ora hanno meno ragioni per radunarsi.

Dopo aver ripreso il potere nel 2021, le autorità talebane hanno gradualmente imposto la loro visione ultra-rigorosa dell’Islam, vietando alcune attività e sport: il cricket è ancora ampiamente praticato, ma solo tra gli uomini mentre alle donne è proibito accedere a parchi, palestre, saloni di bellezza e università.

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