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Jerusalem Post: “Trump pronto a riconoscere lo Stato di Palestina”. L’ambasciatore Usa smentisce

L'indiscrezione del quotidiano, se confermata, arriva in un momento di tensione Usa-Israele e stravolgerebbe gli equilibri di tutto il Medio Oriente
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L’irritazione di Donald Trump per l’operato del governo Netanyahu a Gaza potrebbe portare il presidente americano a prendere una decisione irrealistica fino a poche settimane fa. Secondo il Jerusalem Post, che cita fonti diplomatiche di Paesi del Golfo Persico, il tycoon sta pensando di annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte degli Stati Uniti, il più importante alleato di Israele. L’occasione, spiega il quotidiano dello Stato ebraico, potrebbe già essere il viaggio che avrà inizio lunedì e che porterà il capo della Casa Bianca in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati. Da giorni circolano infatti indiscrezioni su un suo imminente annuncio e la visita nel Golfo potrebbe essere l’occasione giusta per una presa di posizione che, se confermata e realizzata, stravolgerebbe gli equilibri mediorientali costringendo Tel Aviv a rivedere il proprio atteggiamento e alcune sue priorità.

L’indiscrezione pubblicata dal Jerusalem Post, è stata smentita qualche ora dopo dall’ambasciatore americano a Gerusalemme, Mike Huckabee: “Il Jerusalem Post ha bisogno di fonti migliori rispetto a questa fonte non identificata – ha scritto su X – Mio nipote Teddy di 4 anni è più affidabile. E fidatevi di Teddy. Questa notizia è una sciocchezza, Israele non ha un amico migliore del presidente americano”.

L’indiscrezione smentita dal diplomatico arriva in un momento particolare per i rapporti tra Israele e Stati Uniti e guarda in direzione opposta alle politiche di The Donald nel corso del primo mandato, quando decise di spostare l’ambasciata americana a Gerusalemme scatenando l’ira dei palestinesi. Nei giorni scorsi, i media americani hanno scritto di un Trump indispettito per l’atteggiamento del governo guidato da Benjamin Netanyahu che non ha alcuna intenzione di fermare gli attacchi che hanno provocato più di 50mila vittime civili nella Striscia e arrivare a quella pace che il tycoon ha promesso in campagna elettorale. Tanto che con Tel Aviv che impone il blocco degli aiuti umanitari a Gaza dal 2 marzo, Trump ha invece annunciato che avrebbe portato cibo nella Striscia. E lo ha ufficializzato puntualizzando che Israele non sarà coinvolta nella redistribuzione di beni di prima necessità. L’indiscrezione del Jerusalem Post, se confermata, rappresenterebbe un enorme passo in quella direzione.

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