Cronaca

Chi è il nuovo Papa: Robert Francis Prevost, si chiamerà Leone XIV. Le prime parole: “La pace sia con tutti voi”

Nato a Chicago, nell'Illinois, il 14 settembre 1955, finora era prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, nominato da Bergoglio

Un altro americano, stavolta del Nord. Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost: ha scelto di chiamarsi Leone XIV. Per la prima volta, dunque, la Chiesa cattolica sarà guidata da un uomo nato negli Stati Uniti d’America. Eletto alle ore 18 e 08 del secondo giorno di conclave al quarto scrutinio, l’annuncio è stato dato alle ore 19 e 13 dal cardinale protodiacono Domenique Mamberti. Le prime parole del nuovo pontefice contengono un messaggio inequivocabile: “La pace sia con tutti voi“, ha detto affacciandosi dalla loggia delle benedizioni e salutando la folla in Piazza San Pietro. Vestito con rocchetto e mozzetta, la mantellina rossa corta sopra la talare bianca che era stata usata l’ultima volta da Papa Ratzinger, ha parlato in italiano e spagnolo, ma mai in inglese. È il primo pontefice ad aver letto un intervento scritto dopo l’elezione. Prima di lui, infatti, i Papi erano soliti tenere il primo discorso dalla Loggia del palazzo apostolico semplicemente a braccio.

Il primo discorso – Nel suo primo intervento Prevost ha ringraziato più volte il suo predecessore, Francesco, ripetendo spesso la parola “pace“. “Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace”, ha detto tra le altre cose. Nato a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955, da una famiglia di origine francese, italiana e spagnola, si è laureato in Diritto canonico. Dall’85 al 1999 è stato missionario in Perù. Tornato a Chicago, nel 2001 è diventato priore dell’Ordine di Sant’Agostino, carica che ha tenuto fino al 2013. In quell’anno è tornato in Perù, come vescovo di Ciclayo. Considerato uno”yankee latinoamericano“, fa parte dell’ordine degli agostiniani ed è stato molto vicino a Bergoglio. Nel 2023 ha ricevuto la porpora ed è stato chiamato a Roma dallo stesso Francesco.

Da Chicago al Perù – Parla correntemente spagnolo, portoghese, italiano e francese, in Perù aveva dimostrato una particolare attenzione agli emarginati e ai migranti. Posizioni molto apprezzate da Francesco, che lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. In quel ruolo Prevost si è guadagnato fama di cardinale schivo ed equilibrato. Nel 2023 ha gestito insieme al segretario di stato Pietro Parolin la grana del Cammino sinodale tedesco: un dibattito interno alle diocesi germaniche che stava diventando troppo innovatore, e rischiava di provocare uno scisma. Prevost ha riportato il percorso nell’ortodossia, ma senza traumi.

La scelta del nome – Lo scorso 6 febbraio, Francesco lo ha promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano. Prevost è stato membro dei dicasteri per l’Evangelizzazione (sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari), per la Dottrina della Fede (Chiese Orientali), per il Clero, per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, per la Cultura e l’Educazione e per i Testi legislativi. È stato inoltre membro della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Eletto quando deve ancora compiere settanta anni, ha scelto di chiamarsi Leone XIV. L’ultimo a scegliere questo nome, Leone XIII, fu il pontefice del Rerum novarum, la prima enciclica con cui la Chiesa prese posizioni sulle questioni sociali. Un elemento che unito alla vicinanza di Prevost a Bergoglio e all’utilizzo reiterato della parola “pace” nel primo discorso suggerisce forse le priorità del nuovo pontificato.